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Per molti italiani la “liberazione” (mediatica) sarà il 26 aprile, anzi il 2 maggio

24
Aprile 2023
Di Daniele Capezzone

Per mille ragioni, ritengo sia difficile anche per il mio peggior nemico darmi del “fascista”: dunque, penso e spero di potermi ritenere esente dal subire anatemi preventivi di quel tipo. Sono antifascista, tanto quanto sono e resto anticomunista: la parola magica – che riassume tutto – è antitotalitario, cioè contrario ad ogni lesione autoritaria delle libertà dei singoli o di un popolo.

Ciò detto, penso – insieme a tanti italiani – di trovare ormai letteralmente insopportabile, direi fisicamente insostenibile, la litania degli antifascisti professionali in vista del 25 aprile. Sì, può anche darsi che l’uno o l’altro esponente della destra si siano abbandonati a esternazioni inopportune, e deve venire (presto) il momento, per alcuni, di riflettere su come rendersi davvero utili allo straordinario percorso politico di Giorgia Meloni, anziché “zavorrarlo” involontariamente con parole discutibili e errori evitabilissimi. 

Ma – in tutta franchezza – anche queste smagliature mi appaiono peccati veniali rispetto all’attitudine scatenata della sinistra a dare sistematicamente del fascista agli avversari, a creare un clima di indignazione perenne, a inventarsi una richiesta di dimissioni al giorno, a annunciare sempre che l’Italia è a poche ore dall’apocalisse (nera, ovviamente).

Non se ne può più. E l’unico risultato concreto è quello generare noia e fastidio nell’opinione pubblica, che ormai conosce perfettamente questi tic e i relativi format polemico-mediatici. 

Detto con franchezza, per molti italiani una piccola “liberazione” (intesa in senso mediatico, e quindi scritta in minuscolo e messa tra virgolette) avverrà solo il 26 aprile, a polemiche sospese. O forse la mia è una pia illusione, perché, terminato quel giro di giostra, inizierà la settimana che conduce al primo maggio. E anche lì il copione è già scritto fino all’incubo del Concertone, in un’alternanza di sindacalisti senza rappresentanza e di cantanti in cerca di sparata antigovernativa. È tutto già scritto, inclusi i nostri sbadigli. La “liberazione” di cui scrivevo poc’anzi (minuscola e tra virgolette), probabilmente, arriverà solo il 2 maggio. 

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