Politica

Mattarella bis, i partiti alzano bandiera bianca

29
Gennaio 2022
Di Alessandro Caruso

Anche la settima votazione non è bastata per eleggere il Presidente della Repubblica, ma le cose sembrano ormai fatte, l’accordo tra i partiti è stato raggiunto, salvo sorprese dell’ultima ora. Sarà Mattarella il prossimo Capo dello Stato, così come auspicava primo tra tutti Draghi.

Ci sono voluti sette scrutini per convincere i partiti ad alzare bandiera bianca. L’intesa rivela, infatti, l’incapacità a trovare una formula politicamente più responsabile e lineare. Negli ultimi giorni, tra blitz falliti, trattative fallimentari, atteggiamenti contraddittori e, soprattutto, tante polarizzazioni, tra i leader di partito ha prevalso il timore. Timore di una chiusura anticipata della legislatura, timore di contrariare una presenza ingombrante ma autorevole come quella di Draghi, timore di affrontare un cambiamento politico mentre sono in corso importanti progetti di riforma. Di fronte all’asse Draghi-Mattarella al momento non sembrano esserci leadership politiche ancora sufficientemente attrezzate e forti per poter fornire un’alternativa all’altezza per le sfide che aspettano l’Italia.

Un po’ a testa bassa, tranne inspiegabilmente Salvini, che continua a intestarsi la paternità dell’accordo, sfilano adesso i principali esponenti di partito, parlano di senso di responsabilità, di scelta autorevole e di garanzia. E alcuni, come la Meloni, individuano il problema nella forma di governo, proponendo la variante presidenzialista, che scongiurerebbe il rischio di impasse come quella attuale. Ma da neo presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato questa mattina ha invocato equilibrio su queste proposte: «I sistemi costituzionali sono come orologi. Le rotelle sono tutte collegate e l’orologio funziona se gli ingranaggi si incastrano. L’elezione diretta del Capo dello Stato presenta benefici perché avviene in un giorno. Ma non puoi trasferirla così com’è in un sistema. Se si decide di farlo, allora bisogna cambiare orologio per evitare pasticci. Quello americano è poco adatto al nostro polso. Io come minimo penserei al modello francese». 

Adesso, se l’ottava votazione dovesse terminare come previsto, i riflettori si sposteranno sul governo, per capire se ci saranno rimpasti o spostamenti di equilibri.