Lavoro

Come è cambiato il congedo parentale

27
Settembre 2022
Di Giuliana Mastri

Importanti sviluppi sul congedo parentale, esteso anche al coniuge maschio, verranno introdotti con il decreto legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, il cui schema è stato approvato. Il testo attua la direttiva dell’Unione Europea 2019/1158 del 20 giugno 2019, sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza.

Le norme puntano a migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per entrambi i genitori perseguendo la parità di genere nella gestione del nucleo familiare. La durata del congedo parentale spettante al genitore solo sale da 10 a 11 mesi. Il livello della relativa indennità è del 30% della retribuzione, nella misura di tre mesi intrasferibili per ciascun genitore, per un periodo totale complessivo di sei mesi. C’è poi un ulteriore periodo di tre mesi, trasferibile tra i genitori e fruibile in alternativa tra loro, con un’indennità del 30% della retribuzione.

Previsto il 30% dell’indennità spettante ai genitori, in alternativa tra loro, per il periodo di prolungamento fino a tre anni del congedo parentale per il figlio in condizioni di disabilità grave. Aumenta anche l’età dei bambini per i quali i genitori, compresi affidatari o adottivi, possono chiedere i congedi. Fino ai 12 anni di vita del soggetto. Infine, esteso il diritto all’indennità di maternità alle lavoratrici autonome e alle libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipati per gravidanza a rischio.

Importante è, inoltre, l’intervento in merito alla cura della disabilità. In una famiglia mono genitoriale l’unico genitore presente potrà usufruire da solo dei 9 mesi di congedo, sempre entro i primi dodici anni di vita del figlio e con un’indennità del 30% della retribuzione.

Il decreto modifica in parte anche l’articolo 33 della legge 104, riguardante i permessi concessi ai lavoratori con disabilità (in situazione di gravità accertata). Avranno priorità di accesso allo smartworking. E nel richiedere una modalità di lavoro agile tali lavoratori non potranno essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro.

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