Lavoro
CCNL metalmeccanici, riparte la trattativa: “Serve equilibrio, il contratto è un valore per il Paese”
Di Ilaria Donatio
Si è tenuto ieri, nella sede di Confindustria in viale dell’Astronomia, l’incontro in plenaria tra Federmeccanica, ASSISTAL e i sindacati Fim, Fiom e Uilm che ha riaperto ufficialmente la trattativa per il rinnovo del CCNL dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti, scaduto il 30 giugno 2024.
Il contratto interessa oltre 1,5 milioni di lavoratrici e lavoratori, impiegati in circa 30mila aziende che rappresentano l’8% del Pil, il 6,2% dell’occupazione e circa il 45% delle esportazioni italiane. Dopo una prima fase di confronto avviata a febbraio e un successivo stallo, la trattativa riparte dopo tre incontri tecnici svoltisi l’8, l’11 e il 25 settembre, giudicati da tutte le parti “costruttivi”.
I sindacati chiedono un aumento salariale di 280 euro lordi nel triennio, calcolati sul livello C3, lo stop alla precarietà, più sicurezza, meno appalti e una riduzione progressiva dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario.
La proposta di Federmeccanica e ASSISTAL prevede invece un aumento medio di 173 euro lordi spalmati su quattro anni, con l’obiettivo – spiegano le associazioni – di “contestualizzare il rinnovo in una realtà economica fluida e in divenire”, mantenendo “un equilibrio complessivo” che tenga conto delle diverse componenti del contratto.
Nel comunicato diffuso dopo la plenaria, Federmeccanica e ASSISTAL ribadiscono che “in un momento storico in cui i conflitti aumentano, la nostra scelta è quella del dialogo e del confronto”.
“Vogliamo rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale – si legge nella nota – ricercando soluzioni equilibrate per tutte le parti. La categoria dei metalmeccanici e dell’installazione di impianti è fatta di realtà differenti, tutte meritevoli della massima attenzione. Nessuno deve essere lasciato indietro.”
Le coordinate del negoziato, sottolineano le associazioni datoriali, sono sostenibilità e competitività. L’obiettivo è “rafforzare la qualità, la solidarietà e l’innovazione, riconoscendo il ruolo centrale dei lavoratori, che non sono solo agenti di cambiamento ma protagonisti del cambiamento”.
Il presidente Roberto Rossi evidenzia come “il contratto nazionale debba valorizzare il lavoro e consentire alle imprese di gestire la transizione tecnologica senza subirla. Il nostro obiettivo è un rinnovo sostenibile, che garantisca stabilità, responsabilità e crescita condivisa”.
Rossi ha inoltre ricordato che “le imprese devono poter contare su strumenti adeguati per affrontare una fase caratterizzata da volatilità e incertezza”, aggiungendo che “nel contratto collettivo nazionale c’è lo spazio per sviluppare ciò che serve dal punto di vista organizzativo per affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, guardando anche oltre i perimetri delle imprese”.
Federmeccanica e ASSISTAL richiamano infine il Patto per la Fabbrica come riferimento imprescindibile e ricordano che “il contratto nazionale è un moltiplicatore di valore che si diffonde in tutta la società civile italiana. Serve un grande senso di responsabilità per dare risposte a imprese e persone senza che qualcuno venga danneggiato”.
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane: nuovi incontri sono già fissati per il 15 e il 17 ottobre. La trattativa entra così nella sua fase più politica, con l’obiettivo comune – pur nelle distanze ancora esistenti – di arrivare al rinnovo del CCNL entro l’anno, nel segno di quel dialogo costruttivo che le parti indicano come condizione indispensabile per la competitività del settore e per la coesione del Paese.
Immagini, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica











