Lavoro

Affitti brevi: dall’Europa la proposta per avere maggior trasparenza

15
Novembre 2022
Di Barbara Caracciolo

La stagione turistica si prepara a toccare un picco a dicembre e gennaio, il bimestre tradizionalmente dedicato a settimane bianche e brevi soggiorni invernali. Un periodo che, più di altri, promette importanti volumi di traffico per le piattaforme online diventate dei veri e propri stakeholder del settore turistico. E quello che ha determinato questo sviluppo è stato, fondamentalmente, il cambiamento delle abitudini dei viaggiatori e il boom degli affitti brevi. Proprio per questo, esattamente una settimana fa la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento finalizzata ad aumentare la trasparenza nel settore degli affitti brevi e garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell’ambito della sostenibilità del settore turistico.

UN MERCATO IN GRANDE CRESCITA
Ma cosa sono esattamente gli affitti brevi? Si tratta di locazioni con finalità turistiche, ma non solo, di immobili privati, della durata inferiore ai trenta giorni. Tale fenomeno negli ultimi anni ha goduto di una crescita esponenziale, favorita dall’avvento delle piattaforme digitali, le quali permettono ai privati di pubblicizzare l’annuncio della propria struttura, arricchendo l’offerta turistica e supportando la creazione di nuovi business. Questo settore, tuttavia, non gode ancora di una normativa unitaria, sia a livello europeo che a livello nazionale. In Italia, in particolare, è un ambito regolato da una molteplicità di norme prevalentemente a carattere regionale e locale, con regole che cambiano nel raggio di pochi chilometri.

Non è semplice avere delle cifre precise sul settore degli affitti brevi, e la proposta di regolamento arriva anche per questo motivo. Tuttavia, basti pensare che l’emergenza pandemica non ha inciso sulla crescita del fenomeno: i numeri delle locazioni brevi sono addirittura aumentati nelle estati del 2020 e del 2021 rispetto al 2018, mentre nel primo semestre del 2022 le prenotazioni sono cresciute del 138%, rispetto allo stesso periodo del 2021. Ad oggi, gli affitti brevi rappresentano un quarto di tutta la capacità ricettiva all’interno del territorio dell’Unione europea.

LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE
Cosa prevede esattamente la proposta della Commissione europea? Innanzitutto l’obbligo della registrazione: i sistemi di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari dovranno essere interamente online e di facile utilizzo, richiederanno informazioni pertinenti e rilasceranno un numero di registrazione unico. I numeri di registrazione, i cosiddetti codici identificativi, saranno esposti sulle piattaforme, con verifiche a campione per controllarne la veridicità. In seguito a violazioni delle norme, la validità dei codici potrà essere sospesa dalle autorità preposte, i locatori non conformi depennati dagli elenchi sulle piattaforme. Le piattaforme dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato. Per le piattaforme più piccole saranno previste soluzioni meno onerose. I dati raccolti, inoltre, saranno utilizzati da Eurostat, confluendo nel futuro spazio europeo di dati per il turismo, al fine di sostenere lo sviluppo di servizi innovativi connessi a tale settore economico. Gli Stati membri monitoreranno l’attuazione di queste norme, stabilendo sanzioni per le eventuali violazioni.

La proposta di regolamento si inserisce nel “Percorso di transizione per il turismo”, pubblicato nel febbraio 2022 dalla Commissione Ue, e andrà a integrare gli strumenti esistenti, in particolare la normativa sui servizi digitali, che disciplina le piattaforme online, e le norme della direttiva relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (la cd. DAC7).

LE REAZIONI DELLE PIATTAFORME
La notizia è stata accolta con favore da uno dei principali player del settore. Il Expedia Group, infatti, presenta nel suo portfolio di attività legate al settore dei viaggi anche il portale Vrbo, dedicato agli affitti a breve termine. La proposta della Commissione europea è stata salutata con apprezzamento, soprattutto per quanto riguarda  la condivisione e dell’applicazione dei dati, ma anche il superamento della frammentazione normativa, come ha affermato Ana Perdigão, Director Government & Corporate Affairs/ EU, Southern and Eastern Europe, International Organizations. Perdigão, inoltre, ha dichiarato «Siamo ansiosi di lavorare a stretto contatto con tutte le parti interessate nelle prossime discussioni per garantire che le nuove misure siano chiare, applicabili e utili alla crescita sostenibile del settore».

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