Innovazione

Un’Italia più digitale: la ricetta Anitec-Assinform per migliorare la formazione ICT

15
Novembre 2022
Di Paolo Bozzacchi

Italia terra di santi, poeti e navigatori. Ma ancora indietro per quel che riguarda il livello delle competenze ICT. Per un’Italia più digitale serve formare meglio sia chi già lavora nel settore sia chi studia per entrare in un mercato di sicuro sviluppo. Questa la fotografia scattata da Anitec-Assinform oggi a Roma, nel corso dell’evento “La formazione delle competenze avanzate ICT: linee guida per una Scuola diffusa”, che si è tenuto presso la sala LVG Plaza dell’Hub di LVenture Group di Via Marsala.

La direzione del position paper Anitec-Assinform 

Fare formazione al lavoro in modo rigoroso, continuo e trasversale per aumentare la produttività del Paese e formare al lavoro in ambito Ict chi studia, per soddisfare il crescente fabbisogno di professionisti qualificati nel settore. Questi i due punti di partenza del position paper presentato oggi. Per un progetto che contribuisce al progetto “Scuola diffusa” del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Il paper elaborato in collaborazione con la Bocconi (dai professori Rossella Cappetta e Maurizio Del Conte) punta forte sulla collaborazione pubblico-privato, per consentire al cittadino di accedere a un catalogo formativo Ict sempre più eterogeneo e completo.  

Le professioni Ict più richieste

Sugli 89mila posti di lavoro nel settore Ict attualmente disponibili (dati Osservatorio Competenze Digitali attualizzati dall’ufficio studi Anitec-Assinform) ben 57mila, cioè circa due posti su tre, sono alla portata di non laureati o con formazione informale. Di questi oltre la metà (32mila) sono per la posizione di “Developer”, che la fa da padrone in termini di offerta di occupazione. Le restanti 25mila offerte sono associate a queste 15 professioni: mobile application developer, digital media specialist, systems analyst, cloud specialist, enterprise architect, test specialist, data specialist, information security specialist, database administrator, DevOps expert, network specialist, data scientist, web data scientist, information security manager, Big Data specialist. 

Su cosa puntare per formare meglio

Anzitutto il paper indica le scuole di impresa nelle aziende Ict, già dotate di un sistema di formazione aziendale professionalizzato e dunque scalabile. Poi indica le 13 fondazioni Its in ambito Ict, con i loro 53 percorsi riconducibili ai posti di lavoro del settore. Ma l’intero sistema di formazione dovrebbe “superare la frammentazione e promuovere il coordinamento”.  Gli esempi di Toyota nell’automotive e delle Ict academy aziendali aiutano, perché hanno sistematizzato la formazione Ict avanzata. Così come la best practice tedesca delle fachhochschule e fachschule che ben fa convergere i sistemi aziendali di formazione con quelli di istruzione tecnica: programmi diffusi di istruzione/formazione tecnica superiore, permanente e continua.  

La ricetta Anitec-Assinform

Il paper chiarisce gli ingredienti necessari del sistema di formazione Ict immaginato da Anitec-Assinform: struttura dinamica e modulare con durata triennale, criteri chiari di identificazione della popolazione coinvolta (con focus Neet, donne e giovani), criteri chiari di identificazione dei luoghi e attori formativi (imprese Ict e non Ict, enti, fondazioni Its), governance congiunta basata su uno steering committee per la co-progettazione e il monitoraggio (attore pubblico, parti sociali, fondazioni Its), risorse e misure di policy definite attraverso criteri oggettivi. Centrale la funzione dei centri per l’impiego per raggiungere i target più fragili: Neet e disoccupati. Ci scommette Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform: “L’ambito Ict può rappresentare davvero un grande laboratorio per la costruzione del Paese di quel sistema di formazione diffusa al lavoro che garantirebbe percorsi di apprendimento continui, permanenti e coerenti con la crescita sostenibile della comunità”. Le risorse, d’altronde, non mancano: la missione 5 del Pnrr per la formazione delle competenze digitali di base e specialistiche e per la transizione ecologica ha messo a disposizione un miliardo di euro. 

Assegnato il Premio Nazionale Innovazione Digitale a: Brescia, Verona, Frosinone e Atri (Teramo)

La commissione di valutazione di Anitec-Assinform ha scelto i progetti cui andrà il “Premio Nazionale sull’Innovazione Digitale”, promosso dall’Associazione per l’Information and Communication Technology (ICT) di Confindustria e nato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Il progetto premia le scuole che, in collaborazione con aziende leader del settore Ict, hanno saputo ideare progetti innovativi in ambito digitale, considerando anche il loro potenziale per l’avvio di attività di impresa. L’Associazione ha assegnato ai 4 progetti vincitori un contributo di 2.500 euro ciascuno e ha previsto una visita guidata al Polo scientifico di Trieste (Area Science Park) o al Polo scientifico di Genova, nella primavera 2023. La Commissione di Valutazione presieduta da Francesco Profumo (Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo) ha assegnato i premi a: Iis Alessandro Volta di Frosinone, liceo scientifico opz. Scienze applicate alle stimate di Verona, Iis Benedetto Castelli di Brescia, polo liceale L. Illuminati di Atri (Teramo).

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