Innovazione

Italia e la Sfida Quantistica: Una Nuova Strategia per Competere nella Tecnologia del Futuro

01
Agosto 2025
Di Antonio Zennaro

L’Italia ha deciso di lanciare il suo piano nazionale per diventare protagonista nella seconda rivoluzione quantistica, mettendo al centro della nuova strategia la ricerca, l’industria, la sicurezza e la formazione. La corsa alle tecnologie quantistiche, in particolare ai computer quantistici, è appena iniziata, e il Paese non intende restare indietro.

Nel 2025, anno simbolico che celebra un secolo dalla nascita della meccanica quantistica, il Governo italiano ha presentato la sua prima Strategia Nazionale per le Tecnologie Quantistiche. Con questa iniziativa, l’Italia si colloca tra i paesi europei più ambiziosi, riconoscendo che il settore quantistico rappresenta una leva cruciale per la competitività, la sicurezza nazionale e la sovranità tecnologica del futuro.

La rilevanza di questa tecnologia risiede nella cosiddetta “seconda rivoluzione quantistica”, un’era in cui è possibile manipolare direttamente le proprietà delle particelle subatomiche. Questo porta a una serie di applicazioni rivoluzionarie: computer quantistici capaci di superare di gran lunga le prestazioni dei supercomputer tradizionali, utili per affrontare problemi complessi come la simulazione di nuovi farmaci o l’ottimizzazione delle reti energetiche; sistemi di comunicazione inviolabili, grazie a protocolli criptati basati sulle leggi della fisica quantistica; sensori di precisione per la diagnostica medica, la navigazione, la sicurezza ambientale e la difesa; simulazione di materiali e molecole mai realizzati prima, con conseguente accelerazione dell’innovazione industriale.

Il dominio di queste tecnologie significa controllo sulle reti, sulla sicurezza informatica, sul settore energetico e industriale del futuro. Per questo motivo, l’Italia ha deciso di rafforzare il proprio impegno. Sebbene il Paese possa già contare su competenze scientifiche consolidate e alcuni centri di eccellenza, resta ancora penalizzato da una certa frammentazione e da investimenti limitati rispetto ad altri attori internazionali come Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito.

La strategia nazionale italiana prevede quindi un’azione integrata per stimolare lo sviluppo scientifico e industriale, rafforzare l’ecosistema attraverso reti tra università, startup e imprese, promuovere l’internazionalizzazione e la protezione delle tecnologie critiche, e garantire una governance efficace con strumenti di monitoraggio basati su indicatori di performance e aggiornamenti continui.

Tuttavia, le sfide non mancano. I finanziamenti pubblici, pari a 229 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il periodo 2021-2024, risultano ancora inferiori rispetto ai principali concorrenti europei. Anche il numero di startup italiane nel settore deep-tech quantistico è limitato.

Secondo la roadmap nazionale, le azioni prioritarie nei prossimi anni saranno orientate a investire nella formazione specialistica, attraverso dottorati industriali e programmi per attrarre e trattenere nuovi talenti. Si cercherà di favorire la nascita di startup innovative e di attrarre capitali privati, in particolare dal settore del venture capital dedicato alle tecnologie profonde. Saranno promossi poli di competenza nazionali, laboratori condivisi e piattaforme di test. Inoltre, verranno sostenute le attività di standardizzazione e certificazione per dare alle imprese italiane un vantaggio competitivo a livello globale.

Oltre agli aspetti economici, la posta in gioco ha una forte valenza geopolitica. Le tecnologie quantistiche sono oggi considerate un bene critico, con implicazioni dirette per la sicurezza nazionale, la cyberdifesa e il controllo delle infrastrutture digitali. L’Italia, attraverso questa strategia, intende colmare il divario esistente e affermarsi come protagonista nella seconda rivoluzione quantistica, contribuendo alla creazione di nuove filiere industriali e occupazione altamente qualificata.