Innovazione

Imprese italiane, sostenibili ma poco digitali: solo il 3% ha integrato l’intelligenza artificiale

23
Ottobre 2025
Di Ilaria Donatio

L’industria italiana mostra buoni livelli di sostenibilità, ma resta indietro nella digitalizzazione. È il quadro che emerge dal nuovo studio biennale di Bonfiglioli Consulting, presentato all’AI Operations Forum 2025 di Milano.

L’indagine, condotta su oltre cento aziende di ventidue settori, segnala che l’89% delle imprese raggiunge una maturità elevata in ambito sostenibilità, il 71% nelle operations, il 67% nella supply chain e il 58% nelle risorse umane. Ma la digitalizzazione resta la dimensione con il maggiore potenziale di sviluppo: si ferma al 48%.

Tra i dirigenti intervistati, il 53% definisce “basso” il proprio livello digitale, il 33% “buono” e solo il 4% “molto elevato”.
Ancora più limitata l’adozione dell’intelligenza artificiale: il 55% delle aziende non l’ha ancora implementata, il 34% ha avviato i primi progetti e appena il 3% la utilizza in modo pienamente integrato.

Le principali barriere sono la mancanza di competenze interne (42%), la scarsa qualità dei dati (40,4%) e le difficoltà di integrazione con i sistemi esistenti (38,4%).
«L’adozione dell’AI e delle tecnologie più innovative non è più un’opzione, ma una leva indispensabile per la competitività e la resilienza delle imprese», ha dichiarato Michele Bonfiglioli, Ceo di Bonfiglioli Consulting.

Sul fronte ambientale, il 74% delle aziende investe fino al 5% del fatturato in iniziative sostenibili, il 19% fino al 30%, mentre solo il 7% non ha ancora avviato progetti strutturati. Le motivazioni principali restano la compliance normativa (38%), la riduzione dei costi (34%) e la reputazione del marchio (28%).