Innovazione

Le novità dal Salone dei Pagamenti

05
Novembre 2020
Di Redazione
The Watcher Post ha seguito il Salone dei Pagamenti 2020 – “Il futuro è nei nostri geni” promosso dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che come ogni anno e per la prima volta in formato completamente digitale, ha riunito Istituzioni italiane ed europee, banche, operatori del mercato, imprese, aziende tecnologiche, fintech, startup e incubator per fare il punto su tutte le novità, le tendenze in atto e le prospettive future del mercato dei pagamenti. Un tema tanto più centrale quest’anno alla luce dell’emergenza sanitaria in atto che, come sottolineato nell’evento di apertura dedicato al futuro dei pagamenti dal Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, “sta modificando profondamente la vita di tutti noi. Sul fronte dei pagamenti, accelera la trasformazione culturale e il cambiamento delle abitudini degli italiani, favorendo l’utilizzo di carte e strumenti digitali più evoluti, come il contactless e i pagamenti tramite smartphone. Il settore dei pagamenti è uno dei più innovativi dal punto di vista delle tecnologie applicate agli strumenti e ai servizi messi a disposizione di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione e anche in questa difficile congiuntura gioca un importante ruolo di catalizzatore, contribuendo alla digitalizzazione del Paese”.
 
ABI: chiediamo certezza del diritto per sostenere investimenti e innovazione
Per Patuelli “alla prova dei fatti, nell'emergenza della pandemia, i pagamenti elettronici si sono dimostrati più che all'altezza non solo delle attese ma anche dell'imprevisto”. Il Presidente dell’ABI ha poi sottolineato come i presupposti alla base dei pagamenti digitali siano la scelta libera, l'efficienza, i costi assolutamente bassi – in Italia sotto la media UE – e messo in evidenza i vantaggi in termini di trasparenza: “laddove ci sono i pagamenti elettronici lì non c’è il nero, non c’è l'abuso, non c’è l'evasione fiscale, non c’è il riciclaggio. E vale anche il reciproco, perché dove c'è riciclo, abuso ed evasione non c'è il pagamento elettronico con la bugia che manca la linea o è rotto il POS”. Secondo Patuelli nel futuro ci aspetta senza dubbio un ulteriore ampliamento sia dell’utilizzo che della concorrenza dei mezzi e servizi, in una società che deve mostrarsi aperta per favorire la competizione e l’innovazione. Il Presidente ha chiesto quindi certezza del diritto, in un'ottica europea e internazionale, per poter sostenere gli investimenti necessari e l’innovazione del settore: dato che i sistemi di pagamento non sono autarchici, va tenuto conto che la competizione è europea e internazionale e le legislazioni in materia devono quindi considerare che i pagamenti sono interconnessi a livello mondiale e che competono fra di loro.
 
La BCE tra stablecoin ed euro digitale, rischi e opportunità
A dare l’avvio ai lavori del Salone di quest’anno anche il membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE), Fabio Panetta che ha sottolineato i rischi dovuti allo sviluppo delle valute digitali, che possono minacciare la nostra sovranità monetaria, mettere a rischio la stabilità finanziaria, limitare la competitività e l'indipendenza tecnologica dell'Unione europea. Per Panetta “la diffusione di stablecoin – attività digitali concepite per minimizzare le fluttuazioni del loro valore rispetto a una singola valuta o a un paniere di valute – facenti capo a operatori esteri potrebbe rendere il mercato europeo dei pagamenti dipendente da tecnologie sviluppate, gestite e disciplinate altrove. Ciò potrebbe rendere meno agevole la tracciabilità dei pagamenti nell'ambito della lotta al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo e all'evasione fiscale. Infine, la dipendenza da operatori esteri potrebbe rendere il nostro sistema dei pagamenti inadeguato a sostenere il mercato unico e la moneta unica, oltre che vulnerabile a shock esterni, quale ad esempio un attacco cibernetico”. Il membro dell’esecutivo BCE ha comunque rimarcato la necessità di essere aperti alla concorrenza globale per promuovere l'innovazione, ma assicurandosi prima di essere pronti a trarne il massimo vantaggio, in favore e non a scapito dei cittadini dell'Unione europea. Non mancano infatti i vantaggi: le stablecoin possono sostenere il progresso dell’e-payment, rendendo ad esempio più efficienti i pagamenti transfrontalieri e le rimesse internazionali.
 
La BCE e le altre autorità europee non stanno rimanendo immobili di fronte ai grandi cambiamenti in atto nel settore, come dimostra la strategia elaborata dall’Eurosistema sui pagamenti al dettaglio ricompresa nel nuovo pacchetto per la finanza digitale e mirata tra l’altro alla promozione di iniziative pan-europee che offrano ai cittadini e ai negozianti servizi di pagamento efficienti, alla rapida diffusione dei pagamenti istantanei, all’armonizzazione tra paesi dell’identità elettronica e della firma elettronica e il loro utilizzo nei pagamenti. Ad essa si affiancano anche il progetto per l’introduzione di un euro digitale e numerose iniziative regolamentari. Panetta si è soffermato sui vantaggi della possibile introduzione di un euro digitale: una moneta della banca centrale sotto forma digitale, esente da costi, di facile utilizzo, affidabile e priva di rischi. In sostanza, una vera e propria banconota digitale che stimolerebbe l’innovazione nel sistema dei pagamenti e la modernizzazione dell’economia. In materia la BCE ha pubblicato un rapporto lo scorso ottobre che analizza gli possibili scenari per l’emissione nonché le relative valutazioni delle opzioni economiche, strategiche, tecnologiche e sociali. Una consultazione pubblica, che proseguirà fino a metà gennaio, è stata successivamente lanciata. “Stiamo esaminando con attenzione le risposte al nostro questionario al fine di essere in grado, qualora necessario, di emettere un euro digitale in linea con le esigenze dei cittadini europei” ha detto Panetta specificando che la nuova moneta si “affiancherebbe il contante, senza sostituirlo. Il contante rimane infatti il mezzo di pagamento al dettaglio più utilizzato nell'area dell'euro, anche se il suo ruolo si sta riducendo. Ci stiamo adoperando pertanto perché esso rimanga disponibile e accettato sia come strumento di pagamento affidabile sia come riserva di valore”.
 
La voce del mercato: quale futuro per i pagamenti digitali?
Presenti all’evento di apertura, accompagnato dal chair e direttore di Class CNBC Andrea Cabrini e dagli insight tecnologici del Presidente della Fondazione ISI Mario Rasetti, anche i CEO dei principali player nel settore dei pagamenti. Hanno partecipato: Paolo Bertoluzzo, Group CEO di Nexi; Michele Centemero, Country Manager Italy di Mastercard; Melissa Ferretti Peretti, Amministratore Delegato di American Express Italia; Andrea Lecce, Responsabile Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail di Intesa Sanpaolo; Enzo Quarenghi, Country Manager di VISA Italia; Alessandro Zollo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Bancomat.
 
Trait d’union degli interventi è stato comunque il rinnovato approccio al digitale, spinto dalla necessità dell’emergenza epidemiologica, con importanti risvolti sugli e-payment. Grande convergenza hanno registrato anche le iniziative in tema cashless portate avanti dal governo, ed in primis dal premier Conte. Secondo l’analisi del CEO di Nexi Bertoluzzo la pandemia è stata un grande acceleratore nella propensione ai pagamenti digitali, sia lato consumatori che commercianti, ma “tra fine febbraio e marzo i volumi sono crollati del 50%, e sono rimasti così per tutto il lockdown, poi c’è stata una risalita più rapida di quello che avevamo previsto, tornando nella seconda metà di luglio ai livelli dello scorso anno e ad agosto anche al di sopra. A settembre, man mano che ripartivano i problemi negli altri Paesi europei, abbiamo iniziato a vedere una nuova debolezza e oggi vediamo un trend che, purtroppo, risente del contesto esterno”. Tra i possibili rimedi per sostenere i consumi il CEO di Nexi ha sottolineato, elogiando anche la tracciabilità delle detrazioni fiscali introdotta dal Governo, lo strumento del cashback sui pagamenti elettronici: un “elemento importante” che può dare un contributo ma “richiede il supporto di tutti gli operatori del settore, da noi alle banche”. Ma guardando oltre il presente, come immagina Nexi il futuro? Per Bertoluzzo, un occhio di riguardo va alle aggregazioni: “tra 5-10 anni in Europa avremo due o tre grandi player paneuropei capaci di lavorare con banche e istituzioni su progettualità complesse, innovazione, qualità e sicurezza. Noi come italiani, come Nexi e Sia insieme a Next vogliamo che una di queste piattaforme europee sia italiana”. Nei pagamenti elettronici “la dimensione della scala – ha aggiunto – sarà sempre più importante” e l'operazione Nets “va inquadrata in questa direzione, combinata a quella annunciata qualche settimana fa con Sia”.
A rafforzare le considerazioni sull’incremento della digitalizzazione delle abitudini in relazione all’emergenza dovuta al Covid-19 durante il panel è stata presentata dal Country Manager Italy di Mastercard, Michele Centemero, una ricerca, condotta nel mese di ottobre, che evidenzia la nuova consapevolezza degli italiani riguardo gli strumenti finanziari digitali: un italiano su quattro afferma infatti che non tornerà al contante; l’80% sostiene che per le prossime feste utilizzerà i pagamenti digitali ed oltre la metà degli italiani, infine, dichiara di aver visto un miglioramento nell’accettazione dei pagamenti finanziari digitali al punto vendita. “Tutti segni – ha dichiarato Centemero – che mostrano come l’incremento della fruizione di esperienze di acquisto digitale, maturate durante il lockdown, sia destinate a perdurare”. Per il Country Manager è centrale il messaggio che le nuove tecnologie sono fondamentali, in quanto driver di inclusione finanziaria e semplificazione.
 
Per Melissa Ferretti Peretti, Amministratore Delegato di American Express Italia “il fenomeno più evidente della digitalizzazione è quello dell’e-commerce. Nel mese di marzo il 75% di coloro che hanno acquistato online lo facevano per la prima volta. Questo fenomeno continua tutt’oggi e si prevede che a fine anno il retail online crescerà del 37%. Dato significativo se si tiene conto che fino al 2019 era solo il 7%” e che mostra la crescita del mondo dei pagamenti digitali. A questo trend si affianca la grande spinta all’innovazione dei piccoli esercenti di quartiere che, con molto coraggio, hanno puntato all’evoluzione dei tradizionali modelli di business. L’AD di Amex ha ricordato in questo senso le numerose iniziative concrete poste in essere dall’azienda a sostegno dei clienti, tra cui il cashback su tutte le transizioni dei piccoli esercenti con lo scopo di favorire la ripresa dei consumi oltre che sull’online anche nei negozi fisici e, in tema di sicurezza, ha sottolineato il basso livello di frodi registrato – il più basso al mondo – sul circuito in virtù del suo modello chiuso. Non è mancato il sostegno di American Express alle iniziative in tema cashless promosse dal governo “non soltanto nel voler incrementare l’utilizzo dei pagamenti digitali per combattere l’evasione ma anche per favorire una crescita ed una ripresa dei consumi”. Per Ferretti Peretti gli operatori devono, in questo senso, garantire un’esperienza fluida, immediata, sicura e sempre più personalizzata per dare valore al cliente. Un punto, quest’ultimo, centrale per la compagnia che fa dell’assistenza al cliente della sua esperienza uno dei suoi punti cardine. Con riferimento al cashback lanciato dal governo, e che American Express pratica in Italia da ormai 20 anni, per la compagnia esso rappresenta uno strumento di engagement estremamente efficace che, secondo l’AD, andrà comunicato bene e caratterizzato da una customer experience semplice, sia in fase di iscrizione che di ottenimento del beneficio. “Stiamo scambiando idee con tutti gli altri operatori ed il governo e abbiamo un piano anche per comunicare in modo forte alla nostra base l’iniziativa e per incoraggiarli a iscriversi, nonché per sostenerla con iniziative di supporto che vadano a incrementare il vantaggio nelle fasi vicine al lancio” ha concluso Ferretti Peretti.
 
Anche Intesa Sanpaolo sostiene l’operato dell’esecutivo in campo cashless con spinte gentili per far sì che il nuovo comportamento nell’utilizzo dell’e-payment duri nel tempo. “Valutiamo in modo estremamente positivo le misure del governo” in un contesto in cui “cerchiamo di fare la nostra parte, da settembre abbiamo deciso di ridurre i costi per i merchant per i pagamenti sotto i 10 euro” al fine di “togliere una frizione rispetto all’abitudine naturale” ha detto  Andrea Lecce, Responsabile Direzione Sales & Marketing Privati e Aziende Retail del gruppo bancario, sottolineando la necessità – sulla scorta dell’intervento del Presidente dell’ABI Patuelli – di spingere verso la certezza del diritto. Per Lecce “sappiamo che ci sono dei grandi investimenti che devono essere fatti, e quindi è importante per tutti sapere esattamente quali sono le condizioni ex ante a contorno, soprattutto nell’utilizzo di specificità tecniche su cui ci sono ancora punti non perfettamente risolti”, ad esempio sui wearable. Fondamentali, oltre alla customer experience, anche gli interventi nell’education rendendo così semplici i servizi e consentendo un uso consapevole dei soldi. “Ogni prodotto deve avere uno scopo, il fatto di poter abbinare ad ogni creazione una restituzione a favore della società può essere un elemento che potrebbe elevare quello che facciamo. Operazioni fatte di recente ci dimostrano che i clienti sono molto sensibili e in questa fase hanno acquisito un senso di responsabilità collettiva. Ampliare questo senso di responsabilità è il modo migliore per dare un contesto più ampio” ha concluso Lecce.
 
In linea con gli altri operatori anche il Country Manager di VISA Italia, Enzo Quarenghi che ha sottolineato che “l’iniziativa del governo in termini di magnitudine di investimento è forse una delle più alte che abbiamo registrato in 200 paesi. Queste iniziative funzionano. Le abbiamo viste funzionare in altri Paesi europei e in Italia abbiamo la speranza che funzionino ancora meglio” vista la maggiore sensibilità degli italiani agli incentivi piuttosto che alle costrizioni. Visa sta lavorando, in questo senso, con tutti i player del settore per rendere l’esperienza semplice: la sfida è infatti secondo Quadrenghi la fruibilità: “c’è molto da affinare per rendere questo ingente investimento anche vincente”. Peraltro in termini di transizione alle moneta elettronica non va sottovalutato il versante della sicurezza, con il contante che “si conferma l’oggetto più esposto alla frode e il meno sicuro di tutti” mentre le frodi che avvengono nel mondo dei pagamenti digitali costituiscono appena lo 0,1% e gli e-payment sono accompagnati da una tecnologia che evolve molto più rapidamente rispetto a coloro che operano le frodi. La sicurezza delle transazioni digitali rappresenta quindi “una certezza”, sfatando un falso mito. Come falso mito è il costo. “Si assume che il contante sia gratuito ma secondo una rilevazione Banca d’Italia, soltanto agli esercizi per la movimentazione, costa 4,4 miliardi di euro” ha detto Quadrenghi sottolineando che in Italia “i costi della moneta elettronica sono assolutamente in linea con la media europea, o addirittura sotto. C’è quindi un aspetto culturale da curare”.
 
E proprio con Visa, Global Blue – società leader nel settore del Tax Free Shopping e della Dynamic Currency Conversion – ha partecipato, nel programma del Salone, al workshop: "Trasformazione digitale e opportunità in tempo di crisi", per testimoniare l’efficacia del servizio VISA Direct, che permette l'accredito diretto di un importo su una carta di credito. "Il nostro obiettivo è rendere l'esperienza di acquisto del turista internazionale il più semplice possibile, ha dichiarato Stefano Rizzi Country Manager di Global Blue e il servizio Visa Direct si sposa perfettamente con la nostra strategia. Inoltre, Global Blue mette a disposizione degli altri acquirer italiani questa nuova funzionalità, che può essere sfruttata anche in altri ambiti come ad esempio nel settore assicurativo, dei viaggi ed intrattenimento e molti altri". 
 
Una conferma ulteriore arriva da Alessandro Zollo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Bancomat che ha elogiato l’impegno governativo con riferimento al cashback e l’assenza di meccanismi penalizzanti. “La politica di incentivi che premia i comportamenti virtuosi secondo me è la strada giusta” ha detto Zollo, confermando la partecipazione dell’azienda al meccanismo anche tramite Bancomat Pay. Con riferimento al ruolo dei circuiti di pagamento per l’AD essi “devono concentrarsi sull’innovazione per permettere alle banche di concentrarsi sul loro business, che è molto più ampio di quello dei pagamenti, per dare risposte veloci e servizi importanti. Anche perché il tema della redditività dei pagamenti è sempre più contratto, c’è bisogno di massa e di concentrazione nel business” con la necessità dei circuiti di impegnarsi su innovazione e capacità di essere veloci nelle risposte ai clienti.
 
 
Elia Lofranco
 
Photo Credits: ADRIATICO News