Innovazione

IA, nasce l’Osservatorio sul diritto all’innovazione: l’iniziativa della Fondazione Einaudi al Senato

09
Settembre 2025
Di Ilaria Donatio

È stato presentato oggi al Senato l’Osservatorio sul diritto all’innovazione, iniziativa della Fondazione Luigi Einaudi. L’organismo nasce a un anno dalla pubblicazione del Rapporto Draghi sulla competitività europea e intende affiancare il decisore politico – a Roma come a Bruxelles – nell’elaborazione di norme sull’Intelligenza artificiale e sulle tecnologie emergenti.

«L’appello di Mario Draghi a investire nell’IA evitando il rischio di una sovraregolamentazione – ha dichiarato il segretario generale Andrea Cangini – è stato tradito. Vogliamo offrire competenze e analisi per un approccio basato sulla fiducia e sulla conoscenza, non sulla paura».

L’Osservatorio sarà presieduto dal costituzionalista Giovanni Guzzetta e si avvarrà di un comitato scientifico di docenti ed esperti. Alla conferenza di lancio hanno preso parte anche i parlamentari Matteo Gelmetti (FdI), Pierantonio Zanettin (FI) e Laura Cavandoli (Lega).

Diversi interventi hanno evidenziato i rischi di un eccesso regolatorio. Secondo Domenico Lombardi (Luiss), dopo l’entrata in vigore del Gdpr i margini di profitto delle imprese europee sono diminuiti in media di quasi un punto percentuale rispetto a quelle americane, con un impatto più pesante sulle Pmi. Anche gli investimenti in startup tecnologiche europee hanno subito un calo del 26%.

Per Giusella Finocchiaro (Università di Bologna), «in uno scenario in cui gli Stati Uniti hanno scelto la deregolamentazione e la Cina promuove la cooperazione internazionale a guida Pechino, l’Europa deve rivedere il proprio approccio regolatorio se vuole davvero tutelare i valori e i diritti fondamentali».

Nella stessa direzione gli interventi di Giuseppe Colangelo (Università della Basilicata) e Luca Bolognini (Istituto italiano per la privacy), che ha ricordato come il Gdpr preveda una revisione ogni quattro anni. E il professor Alessandro Sterpa (Università della Tuscia) ha sottolineato la difficoltà di normare tecnologie il cui impatto sarà chiaro solo tra decenni.

«Riconoscere il diritto all’innovazione come diritto fondamentale – ha concluso Guzzetta – è essenziale per bilanciare tutela dei diritti individuali, libertà di impresa e progresso tecnologico».