Politica

Foro dialogo Italia-Spagna, Draghi: “Ripresa sia equa e sostenibile”

18
Giugno 2021
Di Redazione

di Paolo Bozzacchi

 

Una partnership sempre più stretta. Strategica e conveniente. Italia e Spagna esportano reciprocamente (dati OEC 2019) beni per attorno 25 miliardi di euro l’anno. L’export da Roma a Madrid è cresciuto negli ultimi 24 anni ad un ritmo del 3,71% l’anno. Da Madrid verso Roma il dato sale al 4,9%. Con le elezioni in vista sia in Germania che in Francia, il Foro di Dialogo XVII Italia-Spagna ha assunto anche un significato a livello di equilibri interni all’UE. 

 

All’appuntamento di Barcellona il governo Draghi si è presentato con una compagine di presenze significativa: lo stesso Premier, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, quelli dell’Innovazione, Vittorio Colao e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

 

Draghi ha ricevuto dal Cercle d’economia il primo “Premio per la costruzione europea” della storia. E non ha perso l’occasione per fare il punto sull’economia europea post-pandemia. “Gli sforzi vaccinali ci hanno permesso di riaprire le nostre economie. C’è un ritorno alla crescita e secondo la Commissione europea il Pil UE crescerà quest’anno del 4,2%. In Italia e Spagna si prevede un aumento rispettivamente del 4,2% e del 5,9%. Queste previsioni potrebbero essere riviste al rialzo, col ritorno della fiducia tra imprese e famiglie”.

 

Poi aggiunge: “Il nostro obiettivo minimo deve essere quello di riportare l’attività economica almeno in linea con la traiettoria precedente la pandemia. Tuttavia secondo le previsioni attuali non sarà possibile raggiungere tale obiettivo senza ulteriori sforzi. Dobbiamo quindi agire rapidamente ed efficacemente. L’obiettivo ideale sarebbe quello di superare la crescita pre-pandemia”.

 

Preoccupazione debito – “Nel 2020 il rapporto debito-Pil nell’UE è aumentato del 16,7%. In Spagna del 25% e in Italia del 15,8%. I governi hanno fornito alle imprese delle garanzie generose. Alla fine del 2020 solo nei quattro Paesi Ue più grandi le garanzie ammontavano a 450 miliardi di euro”

 

Lavoro – “E’ necessario che l’occupazione aumenti in maniera più celere, per creare posti di lavoro di cui abbiamo bisogno. L’economia globale sta attraversando una fase di profondi cambiamenti, tra cui la transizione ecologica e digitale, che richiederanno una riallocazione della forza lavoro”.


Impatto Covid – “L’impatto su economia e società è stato devastante. Il Pil dell’UE è calato del 6,1%, la maggiore contrazione mai registrata. La riduzione più forte è stata registrata in Italia e Spagna, dove il Pil è calato rispettivamente dell’8,9% e del 10,8%. In seguito alla crisi del debito sovrano europeo il numero delle persone nell’UE a rischio povertà o esclusione sociale è aumentato di 3,5 milioni e quel numero non è ancora tornato ai livelli pre-crisi. Abbiamo dato la democrazia per scontata e ignorato il rischio del populismo. Le nostre società stanno attraversando cambiamenti economici importanti e dobbiamo dare sostegno ai lavoratori attraverso politiche attive del mercato del lavoro. Questo vuol dire creare nuove opportunità per donne e giovani, oltre a riqualificare tutti coloro che hanno perso il lavoro. Allo stesso tempo, durante questa ripresa, dobbiamo garantire una maggiore attenzione al cambiamento climatico. Non possiamo uscire dalla crisi sanitaria per poi entrare, da sonnambuli, in una crisi ambientale. Dobbiamo fare in modo che la ripresa sia equa e sostenibile”.

 

 

photo credits: Nova