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Nucleare, voto storico, la Camera approva la mozione che apre al mix energetico

09
Maggio 2023
Di Massimo Gentile

L’Aula della Camera ha approvato oggi pomeriggio la mozione unitaria del centrodestra concernente iniziative in materia energetica nel quadro del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, con particolare riferimento all’energia nucleare. La votazione è avvenuta per parti separate. Il documento, che è stato votato dalla maggioranza compatta sostenuta anche dal gruppo di Azione, impegna, tra l’altro, il governo, “nel confermare l’obiettivo di zero emissioni al 2050, a partecipare attivamente, in sede europea e internazionale, a ogni opportuna iniziativa, sia di carattere scientifico che promossa da organismi di natura politica, volta ad incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili” e “ad adottare iniziative volte ad includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all’interno della politica energetica europea, riaffermando in sede europea una posizione unitaria volta a mantenere nella tassonomia degli investimenti verdi la messa in esercizio di centrali nucleari realizzate con le migliori tecnologie disponibili”. 

COSA PREVEDE LA MOZIONE
La mozione chiede di “proseguire l’impegno nella ricerca scientifica” e di “formare nuovo capitale umano altamente qualificato nel settore”, per “recuperare il ruolo dell’Italia nel campo dello studio e dello sviluppo tecnico in materia”. Si invita inoltre a “sostenere la ricerca sulla fusione”, cioè il nucleare all’idrogeno, ancora in fase sperimentale. Secondo i proponenti, bisogna “favorire una campagna di
informazione oggettiva, al fine di evitare opposizioni preconcette”. E occorre prevedere “misure di compensazione ambientale e sociale per enti e territori, ove venissero realizzati impianti sul suolo nazionale”. La mozione impegna l’esecutivo a “valutare in quali territori al di fuori dell’Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare il fabbisogno nazionale di energia decarbonizzata” e a “favorire partnership di società italiane in materia”.

I COMMENTI E LE REAZIONI
Dalla maggioranza è un plauso unanime al provvedimento: «Quando si parla di nucleare non possiamo più accettare la demagogia dei ‘no’ – ha commentato il deputato leghista Gianpiero Zinzi, da tempo impegnato sul tema -. Quella che ragiona solo per divieti e porta il collega Bonelli a fare confusione tra decomissioning e approvvigionamento energetico. Con questo stop, figlio del pregiudizio e nutrito da un’ingiustificata paura, l’Italia è costretta all’import dell’energia, senza autosufficienza. Oggi va ridotta la dipendenza dall’estero per permettere la nostra ripresa economica: la guerra in corso ce lo ha ben dimostrato. Con 441 reattori in funzione nel mondo, di cui 104 in Europa, e persino l’Ue che ha dato l’etichetta verde al nucleare, deve crescere la consapevolezza di questo modello energetico fondamentale. Si deve investire sulla ricerca per il nucleare ‘pulito’ di quarta generazione. Non sostenere i nostri ricercatori e le imprese, rischia di renderci spettatori del futuro. No all’immobilismo. Sì a una solida indipendenza energetica».

«Un voto storico, con cui il Parlamento restituisce al governo, dopo quasi 40 anni dal referendum del 1987, la possibilità di impegnarsi sul nucleare – ha aggiunto il deputato e responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia, Luca Squeri -. Con il via libera alla mozione unitaria in materia energetica, non solo rispondiamo a un preciso impegno assunto dal centrodestra in campagna elettorale, ma facciamo il primo, indispensabile passo per garantire al Paese la sicurezza energetica necessaria al suo sviluppo civile ed economico. L’Italia ha una storia importante nell’energia nucleare: negli anni ’60 eravamo il terzo produttore mondiale. Ancora oggi abbiamo competenze e capacità di ricerca riconosciute nel mondo, dobbiamo metterle a frutto. Non possiamo rischiare di rimanere dipendenti dalle importazioni. La scienza deve prevalere sull’ideologia, a partire da un dato di realtà: realizzare una produzione di energia elettrica e termica con un mix quasi totalmente CO2 free, abbandonando progressivamente il gas, implica necessariamente l’utilizzo dell’energia nucleare. Grazie al voto del Parlamento, sarà possibile farlo».

«La mozione approvata oggi alla Camera rappresenta un punto di rottura con i governi degli ultimi 10 anni che non sono stati in grado di mettere in campo strategie energetiche che avessero come obiettivo l’indipendenza energetica della nostra nazione – ha detto il segretario di presidenza della Camera Riccardo Zucconi (FdI) -. Oggi in aula, sulla mozione legata al nucleare, ci saremmo augurati che il dibattito fosse scevro da ideologismi avviando in merito, in Italia, un confronto più approfondito. La mozione presentata dalle forze di maggioranza che ho presentato a nome del gruppo di Fratelli d’Italia, va in questa direzione: un insieme di impegni che tengono conto sia di un contesto internazionale totalmente mutato rispetto al passato sia delle innovazioni tecnologiche che incidono sulla sicurezza e sulle tipologie di produzione del settore nucleare. Ad oggi le fonti rinnovabili non consentono flussi costanti e sufficienti di energia e mi chiedo per quanto tempo ancora saremo costretti ad utilizzare le fonti fossili».

LE OPPOSIZIONI
Per il deputato del Pd Christian Diego Di Sanzo, «la maggioranza vuole riportare sul tavolo una discussione in modo approssimativo, confuso, senza una chiara strategia». A suo avviso, occorre invece finire di smantellare le vecchie centrali, fare il deposito nazionale delle scorie e poi concentrarsi sulla fusione. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra attaccano il Terzo Polo: «Votando
con la destra – dicono – confermano le parole della Premier Meloni, che aveva già individuato in Calenda un suo possibile alleato». Per Sergio Costa, deputato Cinquestelle, «il governo ha usato questa mozione per introdurre il nucleare nel mix energetico attuale, trascurando i due no detti dal popolo
italiano in due distinti referendum».

Non si è fatta attendere la replica di Azione: «A chi ci attacca per la posizione sul nucleare, a chi dice che facciamo disinformazione, ricordo che Carlo Calenda e Azione sono abituati a indicare sempre i costi e le coperture di ogni intervento proposto con grande accuratezza – ha replicato Daniela Ruffino, capogruppo di Azione in commissione Ambiente alla Camera – il modo di fare politica di Azione e Italia Viva è sempre nel segno della serietà, della concretezza e della coerenza. Noi non urliamo e non diciamo no preconcetti. Noi diamo informazioni complete, così che i cittadini possano capire bene di cosa si discute e quali sono i costi, i rischi, i benefici. Sono altri – conclude – che fanno demagogia e usano la paura per fermare il nucleare, a oggi la tecnologia migliore per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dalla Ue garantendo la sicurezza energetica».

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