Food

Pesare di meno…sul pianeta

28
Luglio 2017
Di Redazione

L’estate è ormai entrata nel vivo ma già da parecchie settimane, si susseguono consigli per tornare in forma in poco tempo, circuiti di palestra super concentrati, diete drastiche di ogni genere e suggerimenti last minute per per perdere i chili di troppo, con il rischio però di adottare scelte alimentari dannose per noi e soprattutto per l’ambiente. Nella rincorsa alla forma migliore saranno diversi i Paesi che dovranno sostenere sfide importanti. Secondo il Food Sustainability Index1 – elaborato da Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) e The Economist Intelligence Unit (Eiu) – sono Israele, Stati Uniti e – un po' a sorpresa – l’Italia i Paesi dove andranno compiuti gli sforzi maggiori per perdere peso, perché è qui che si registra il più alto tasso di persone che 'consumano troppo cibo' (con un punteggio rispettivamente di 9.53 su 100; 14.90 su 100 e di 15.55 su 100). Non c’è da stupirsi, insomma, se proprio da questi Paesi partirà la corsa alla dieta perfetta. Ma sarà meglio scegliere quella a zona o quella del super metabolismo? Quella del gruppo sanguigno o la paleolitica? O ancora, è più opportuno puntare sulla tradizionale Mediterranea o su un’iperproteica? L’approccio più corretto sarebbe quello di parlare di modelli alimentari da seguire tutto l’anno, perché al di là del semplice fattore estetico, non bisogna dimenticare che, da un lato, seguire un regime dietetico sbagliato può portare al sovrappeso e all’obesità, con gravi rischi per la salute e, dall’altro, può provocare gravi danni al nostro Pianeta.

Un esempio? BCFN ha stimato che abitudini alimentari più o meno ricche di carne possono portare a ridurre in una sola settimana le emissioni di CO2 equivalente anche di 9 Kg e il consumo di acqua di 6.900 litri/pro capite (dati riferiti ad una dieta come quella mediterranea, che prevede fonti di proteine provenienti da pesce, uova, carne bianca e soprattutto legumi almeno due volte a settimana, rispetto ad una che prevede il consumo di carne tutti i giorni). Proprio quello che mettiamo nel piatto, insomma, rappresenta oggi uno dei principali fattori di inquinamento a livello globale. La vera sfida quindi, è perdere peso senza 'pesare' sul Pianeta.

Katarzyna Dembska, ricercatrice della Fondazione BCFN, ribadisce l’importanza adottare un regime alimentare corretto durante tutto l’anno: 'I ritmi della vita quotidiana, la mancanza di educazione alimentare e la comoda disponibilità di alimenti processati, spesso ricchi di zucchero, sale e grassi, ci sta allontanando lentamente dalla Dieta Mediterranea, che invece ci ha garantito salute e longevità oltre a sostenibilità ambientale. Non dobbiamo dimenticare che viviamo in un sistema globale in cui la popolazione e il consumo di risorse come acqua, suolo ed energia aumentano in maniera esponenziale, pertanto sarebbe meglio individuare un modello dietetico che ci aiuti a restare in forma senza inquinare. L’arrivo dell’estate può essere un’ottima occasione per tornare in forma e in salute, riscoprendo la nostra cultura alimentare sana e sostenibile, cercando di mantenere un corretto stile di vita tutto l’anno. Come BCFN abbiamo studiato 10 semplici consigli per tornare in forma, facendo bene a noi stessi ma anche all’ambiente'.

Secondo il Bloomberg Global Health Index gli italiani sono il popolo più 'sano' al mondo, anche grazie ai benefici della dieta Mediterranea. Numerosi studi sembrano confermare quindi, che la dieta Mediterranea sia il modello alimentare migliore per prendersi cura della propria salute e dell’ambiente. Si tratta di un vero e proprio “elisir di lunga vita”: un’alta aderenza a questa dieta, rispetto a chi adotta altri modelli alimentari, può tradursi in circa 4,5 anni6 di aspettativa di vita in più.

Ma come può un’alimentazione corretta, ridurre i danni ambientali? L'accostamento salute-sostenibilità può sintetizzarsi nella Doppia Piramide Alimentare Ambientale elaborata dalla Fondazione BCFN. Si tratta di un modello grafico che alla classica piramide (i cui principi coincidono con quelli della dieta mediterranea) affianca una nuova piramide (capovolta) ambientale, nella quale gli alimenti vengono classificati in base alla loro impronta ecologica (Ecological Footprint), ossia l’impatto che la loro produzione può avere sull’ambiente.

La Doppia Piramide permette di visualizzare come gli alimenti a minore impatto ambientale, siano gli stessi per i quali i nutrizionisti consigliano un consumo maggiore, mentre quelli con un’impronta ambientale più alta sono quelli che andrebbero consumati con moderazione.

La prova costume quindi, non è l’unica sfida da affrontare dell’estate.