Fill the gap

Diversità e inclusione, Abi traccia una strada concreta

06
Marzo 2024
Di Giuliana Mastri

Un tema trasversale e in voga è quello dell’inclusione e dell’accoglimento della diversità. Ma è possibile farlo anche in un settore particolare come quello finanziario? Secondo Abi sì, e se ne parla oggi e domani al convegno “D&I in Finance”, promosso proprio dall’Associazione bancaria italiana.

Con questa iniziativa si vuole riflettere e promuovere un impegno a supporto della valorizzazione e diversificazione delle competenze, a partire da quelle interne, nel senso delle prospettive di sviluppo delle aziende stesse, in termini sia di competitività sia di innovazione. «Il ruolo delle diversità, accompagnando e consolidando il cambiamento culturale in atto, è strumento di inclusione e partecipazione allo sviluppo sostenibile, economico e sociale e di tutela per le pari opportunità», ha affermato il direttore generale di Abi Giovanni Sabatini, in apertura del convegno. «Su questi temi si sviluppa l’attenzione dell’Associazione Bancaria Italiana a supporto del mondo bancario e finanziario impegnato a riconoscere il valore delle identità, quali risorse di crescita e benessere, sia nelle aziende sia nel territorio. Tali politiche – ha continuato Sabatini – si concretizzano nella definizione di una pluralità di strategie, approcci e strumenti diversificati tra le realtà bancarie».

L’impegno di Abi e delle banche nella promozione di una cultura inclusiva e orientata a rimuovere ogni forma di discriminazione, ricorda la nota dell’associazione, si sviluppa anche nella dimensione lavorativa, attraverso l’inserimento nella contrattazione collettiva, d’intesa con le organizzazioni sindacali di settore, di misure e strumenti a favore dell’occupazione femminile e delle pari opportunità, oltre che con specifiche iniziative. Nella consapevolezza che la valorizzazione delle differenze rappresenta un elemento di arricchimento della società e delle singole realtà economiche e sociali che la compongono.

«Sui temi della diversità e l’inclusione nel mondo finanziario, Paola Angeletti, Chief operating officer di Intesa Sanpaolo, ha osservato come le certificazioni siano «uno strumento molto efficace, e questo perché obbligano le aziende a farsi un’autoanalisi, attraverso un confronto con le buone pratiche esterne che riduce l’autoreferenzialità e mantiene alta l’attenzione del management su queste tematiche. Angeletti ha aggiunto: «Nei prossimi anni l’intelligenza artificiale sarà sempre più pervasiva nelle nostre vite. È importante che al suo sviluppo partecipino anche le minoranze per evitare che, magari inconsapevolmente, si riproducano stereotipi e discriminazioni. In Intesa Sanpaolo abbiamo introdotto una policy per favorire lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale che siano accessibili e comprensibili a tutti», ha concluso.