Esteri

Il primo incontro dal vivo tra Zelensky e Biden. Sul tavolo il rifornimento di altre armi

21
Dicembre 2022
Di Giuliana Mastri

C’è un volo segreto diretto a Washington DC. Non può essere identificabile dai radar, ma visibile ovviamente sì. E migliaia di persone lo osservano sulla piattaforma Flightradar24.com. Si tratta di un aereo dell’Aeronautica americana, partito dalla Polonia. Molti pensano sia proprio quello il velivolo che trasporta Volodymyr Zelensky. Il presidente dell’Ucraina che oggi, per la prima volta dallo scoppio della guerra, lascia il suo Paese e vede dal vivo da Joe Biden alla Casa Bianca. Dopo il colloquio nello Studio Ovale, alle 16:30 la conferenza stampa e, in serata, il leader della resistenza parlerà davanti al Congresso in Campidoglio.

Ma allora la pace è vicina? Dalle prime informazioni trapelate, pochissime, pare purtroppo di no. Perché nel colloquio tra Zelensky e il capo degli Stati Uniti si dovrebbe parlare anche di un pacchetto di nuove armi da inviare, per un totale di 1,8 miliardi, che verrà annunciato nella giornata di oggi. Per la prima volta il rifornimento includerà i missili Patriot e bombe intelligenti. «Le nuove armi che saranno consegnate all’Ucraina dagli Usa aggraveranno il conflitto», ha affermato il Cremlino. Mosca stessa però aveva annunciato un’intensificazione delle sue azioni proprio in concomitanza dell’arrivo dell’inverno, per cercare di chiudere la partita. E se è vero che l’azione militare non esclude il raggiungimento simultaneo di un accordo, al momento non si hanno elementi per poter fare grandi pronostici pregni d’ottimismo. Certamente l’incontro reale tra i due leader ha rilevanza, che andrà svelata man mano. La proposta di un incontro faccia a faccia è stata avanzata l’11 dicembre dal presidente americano al premier ucraino, il quale ha accettato prendendosi il tempo di pianificare un viaggio rischioso che deve rimanere riservato. La decisione finale è stata assunta domenica.

«Sto andando negli Stati Uniti per rafforzare la resilienza e le capacità di difesa dell’Ucraina», ha detto prima di partire Zelensky. Mentre dall’altro schieramento è stato di nuovo dichiarato che: «Le forze ucraine conducono attacchi contro le aree residenziali di Donetsk prendendo di mira i civili, ma nessun media straniero o attivista per i diritti umani ne parla». Insomma a giudicare dalle frasi, la via diplomatica è lontana.