Esteri

Primo Consiglio Europeo per la Meloni, nodi tra price cap e migranti

16
Dicembre 2022
Di Diana Adly

Sì è concluso ieri in tarda serata il Consiglio europeo a Bruxelles, il primo che ha visto la partecipazione del Premier Giorgia Meloni. Numerosi i temi ancora sul tavolo e le decisioni prese dai 27 capi di Stato e di Governo dell’Unione europea. I leader si sono confrontati su tematiche quali la situazione in Ucraina, la crisi energetica, la competitività economica e le relazioni esterne dell’Ue. Nella conferenza stampa congiunta al termine della riunione sono stati presentati i risultati dal Presidente del Consiglio europeo Michel, dalla Presidente dell’Esecutivo von der Leyen e dal Premier ceco Fiala, in virtù della Presidenza di turno del Consiglio dell’Ue.

I risultati

Il Consiglio europeo ha dato il via libera ad altri 18 miliardi di euro di aiuti finanziari all’Ucraina, a seguito della caduta del veto ungherese, ribadendo l’impegno dell’Ue a fornire assistenza politica al Paese, a sostenere l’assistenza finanziaria, la resilienza e la sua ricostruzione a lungo termine. «Abbiamo mantenuto la parola data», ha dichiarato Charles Michel commentato tale risultato. I 27 hanno inoltre confermato il sostegno militare, in particolare attraverso il Fondo europeo per la pace e la Missione di assistenza militare dell’Ue, e intensificando la fornitura di supporto bilaterale. Da segnalare inoltre che in serata, poco prima del termine della riunione del Consiglio europeo, è arrivata anche l’approvazione unanime del nono pacchetto di sanzioni contro la Russia da parte dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue a cui era affidato il negoziato. Tale decisione è stata accolta con favore dai 27 leader.        

Tra i risultati attesi, anche la decisione di assegnare alla Bosnia-Erzegovina lo status ufficiale di paese candidato a entrare nell’Unione europea. Tale via libera conferma la volontà di una spinta verso l’allargamento dell’Unione, che prosegue dopo l’assegnazione dello stesso status a Ucraina e Moldavia. La Bosnia-Erzegovina si unirà quindi agli altri paesi attualmente candidati all’ingresso nell’Unione: Albania, Ucraina, Moldavia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Turchia.


Temi aperti

Il price cap sul gas figura invece tra i nodi ancora da sciogliere. Dopo aver esaminato i progressi compiuti dall’Ue per rispondere alle sfide che derivano dalla crisi energetica, il Consiglio europeo ha dato un mandato preciso ai ministri dell’energia dell’Ue affinché portino a termine i lavori sulla proposta relativa all’istituzione di un meccanismo di correzione del mercato durante la loro prossima riunione straordinaria del Consiglio energia di lunedì 19 dicembre. Nella scorsa riunione del 13 dicembre, i progressi compiuti non sono infatti stati sufficienti per raggiungere un accordo sulla proposta sul prezzo al tetto del gas, che consentirebbe anche l’adozione formale dei due regolamenti sulla solidarietà mediante un migliore coordinamento degli acquisti di gas e sull’istituzione di un quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili.

Tra i punti all’ordine del giorno, anche le relazioni Ue-Usa e la necessità di una politica industriale europea ambiziosa nell’attuale contesto globale. Il Consiglio europeo ha dato mandato alla Commissione di presentare entro il prossimo mese delle proposte per mobilitare strumenti che sostengano la competitività delle imprese europee nei confronti della concorrenza globale, nei settori strategici e in particolare in quello della “clean-tech”. Questo, anche per far fronte alla crisi energetica e in vista dell’applicazione, a partire da gennaio, dell’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti.

Infine, i leader dell’Ue hanno trattato il grande tema della fiscalità internazionale. In particolare, a margine delle sue Conclusioni, il Consiglio europeo ha ricordato “la determinazione dell’Unione europea a fare in modo che tanto il primo quanto il secondo pilastro siano attuati come concordato nell’ottobre 2021 e invita la Commissione a monitorare i negoziati in corso relativi alla convenzione multilaterale sul primo pilastro e, se del caso, in mancanza di un accordo su una soluzione relativa a quest’ultimo pilastro, a presentare entro la fine del 2023 una proposta in merito”.

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