Esteri

Natale a Bruxelles: divisioni su aiuti a Ucraina e riforma Patto di Stabilità

07
Dicembre 2023
Di Gianni Pittella

Brussels nelle feste natalizie e’ ancora più bella. I suoi mercatini, la varietà dei colori della Grand Place, il fascino delle viuzze del Sablon, gli ornamenti scintillanti richiamano persone da tutto il mondo fanno della Capitale dell’Europa un luogo speciale. Ma i capi di Governo che si recheranno al summit di fine d’anno rischiano di assaporare il gusto amaro della divisione e della paralisi di fronte ai due grandi temi degli aiuti finanziari all’Ucraina e della riforma del Patto di Stabilità.

La terribile recrudescenza del conflitto in Medio Oriente ha messo in second’ordine la invasione russa della Ucraina. E tra i Paesi Europei come anche nel Parlamento USA si levano voci di stanchezza e perfino di palese ostilità rispetto agli impegni presi nei confronti del popolo ucraino e del presidente Volodymyr Zelensky che ha cancellato il suo discorso al Senato degli Stati Uniti in cui avrebbe dovuto fare un ultimo appello per ottenere altre decine di miliardi di aiuti militari.

Ma il macigno su entrambi i temi è rappresentato da tre congiunture severamente sfavorevoli. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha ostentatamente dichiarato la sua contrarietà a reiterare sostegno finanziario alla Ucraina, il vincitore delle elezioni Olandesi Geert Wilders, se dovesse diventare primo ministro, non smentirebbe la sua dichiarata posizione anti europea e filo russa, e la situazione del Bilancio in Germania non aiuterà a supportare di nuove risorse la Ucraina e non so se sarà una ragione sufficiente per rimuovere le tradizionali posizioni rigoriste e a concorrere a ridurre le rigidità del Patto di Stabilità.

Serve dunque grande determinazione e capacità di convincimento da parte degli altri leaders che non possono consentire né un nulla di fatto né un esito negativo su entrambi i dossier. Altrimenti il clima festoso e sorridente del Natale brussellese si trasformerebbe in un doloroso passo indietro rispetto al dovere di rispettare gli impegni presi, non regalare la vittoria a Putin e rendere le regole di bilancio più intelligenti e favorevoli allo sviluppo grazie alla riforma del Patto di Stabilità.