Esteri

L’Unione europea si allinea contro Putin, dalle banche allo spazio aereo e navale

27
Febbraio 2022
Di Barbara Caracciolo

La posizione dell’Unione europea e delle altre potenze occidentali nei confronti della guerra in Ucraina comincia ad assumere un profilo più netto e concreto. Oggi è prevista l’intesa a livello Ue sul blocco di tutte le compagnie aree russe dallo spazio aereo comunitario. Lo spiega un alto funzionario europeo in vista del Consiglio Affari Esteri di oggi. La maggioranza dei Paesi ha già chiuso, in queste ore, lo spazio aereo alla Russia ma la misura rientrerà nel terzo pacchetto di misure che Bruxelles mette in campo e che comprende anche l’esclusione selettiva da Swift e il congelamento degli asset in valuta straniera della Banca centrale russa. In un successivo pacchetto, spiega la stessa fonte, l’Ue potrebbe procedere al blocco anche dello spazio marittimo per Mosca.

LA RIMOZIONE DAL SISTEMA SWIFT
Ieri la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha annunciato la risposta ufficiale Ue all’invasione russa. Lo ha fatto in un discorso video in cui ha spiegato che «Abbiamo deciso di fare pagare costi massicci e mai visti alla Russia, che la isoleranno sul fronte internazionale. Ho sentito telefonicamente il presidente americano Biden, il presidente francese Macron, il cancelliere Scholz, il premier italiano Draghi, il primo ministro canadese e il primo ministro britannico Johnson e abbiamo deciso una risposta internazionale significativa per isolare e impossibilitare i finanziamenti alla macchina di Putin. Il primo passo sarà che un certo numero di banche saranno rimosse dal sistema Swift che saranno disconnesse dal sistema finanziario internazionale. Tagliare fuori della banche per impedire le transazioni internazionali bloccando le esportazioni e le importazioni. Fermeremo Putin per impedire che aumenti il suo arsenale di guerra, bloccheremo gli asset in alcune banche centrali per rendere impossibile la loro liquidazione. Lavoreremo per impedire agli oligarchi russi l’uso di questi asset finanziari che ostacoleranno Putin nel finanziare la sua guerra e questo avrà anche un grande impatto sull’economia russa. Quello che sta facendo Putin è distruggere il futuro del suo stesso paese». 

DRAGHI RICUCE CON ZELENSKY
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, resta in contatto telefonico diretto con il presidente ucraino Volodimir Zelensky e con i leader dell’Unione europea, nella convinzione che l’Europa debba essere unita nella difesa del paese sotto attacco delle truppe di Mosca. A Zelensky e al popolo ucraino Draghi ha espresso “la solidarietà e vicinanza dell’Italia di fronte all’attacco della Federazione Russa”. Zelensky ha dal canto suo “confermato il chiarimento totale del malinteso di comunicazioni avvenuto ieri e ha ringraziato il presidente Draghi per il suo sostegno e per la forte vicinanza e amicizia tra i due popoli”. Draghi ha ribadito che “l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift”.

LE POSIZIONI DEI PARTITI
Intanto, in vista delle comunicazioni che il presidente del Consiglio terrà martedì alla Camera, si svolgerà domani una riunione fra i presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato, Piero Fassino e Vito Petrocelli, per mettere a punto una risoluzione comune su cui far convergere anche le opposizioni, con l’obiettivo di una posizione unitaria del Parlamento a sostegno delle azioni che il governo metterà in campo.
I partiti per il momento sostengono la posizione dell’Italia ma non senza manifestare alcune insoddisfazioni. Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: «Le sanzioni si usino se sono uno strumento che può riportare alla ragione Putin. Ovviamente se l’Italia è dipendente per metà dalle forniture di gas dalla Russia cerchiamo di fare tutto il possibile senza lasciare milioni di italiani al freddo e senza costringere l’Italia al black-out. Vanno bene le sanzioni, però senza essere autolesionisti». Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, conferma invece la fermezza verso Mosca: «Sulle sanzioni alla Russia, l’Italia è per la linea dura: di fronte alle atrocità di questa guerra, scatenata dal governo russo, non può esserci nessun tentennamento. Con i nostri partner Ue e atlantici mostreremo tutta la forza della nostra compattezza. Serve fermezza contro chi sta provocando la morte di donne e uomini, spargendo il sangue di persone innocenti».

Una linea su cui si esprime anche Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera: «La solidarietà al popolo ucraino vittima del folle progetto militare di Putin non deve limitarsi alle parole. Contro un’aggressione senza precedenti alla libertà, alla democrazia e alla pace, non c’è che la risposta ferma, unitaria, immediata della comunità internazionale. Appoggiamo convintamente il governo italiano nella decisione delle sanzioni e condividiamo la linea dell’esclusione della Russia dal sistema Swift. Non è il momento delle titubanze». Ok, in linea di massima, da Fratelli d’Italia per una risoluzione che, sull’Ucraina, veda tutte le forze politiche italiane compatte: «Siamo stati i primi – spiegano dai vertici del partito – a chiedere un testo unitario. Certo, vogliamo vedere le carte. Dalla maggioranza ci aspettiamo che non ci siano elementi divisivi e che si guardi al futuro. In ogni caso FdI è in prima linea a difendere le ragioni dell’Italia e rafforzare il ruolo della Nazione fuori dai confini». Matteo Renzi manda un messaggio dall’assemblea nazionale di Italia viva: «L’Unione europea non può girarsi da altra parte: per le sanzioni alla Russia serve subito uno stanziamento a livello europeo per le aziende che stanno pagando il prezzo della guerra. Ieri abbiamo sentito Mario Draghi su energia, gas, sulle scelte di politica economica energetica e strategica: adesso passiamo dalle parole ai fatti. Come Italia viva annunciamo da subito il voto a favore di tutte le misure, in attesa che il Consiglio dei ministri indichi proposte concrete».

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