Esteri

Italia-Argentina: Milei ricevuto da Mattarella e Meloni

12
Febbraio 2024
Di Ilaria Donatio

Da sabato in Italia, il presidente argentino Javier Milei, stamane, ha fatto una serie di incontri ufficiali: prima con Papa Francesco, per circa un’ora, in udienza privata in Vaticano, poi al Quirinale con il presidente della Repubblica Mattarella, infine con la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

Il colloquio privato tra i due argentini nella Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico è durato un’ora: un tempo insolitamente lungo per le udienze papali, considerando anche che il dialogo avveniva senza la necessità di un interprete. 

Lo scambio dei doni con Papa Francesco
Al termine, c’è stato lo scambio dei doni. Il Pontefice ha offerto a Milei un medaglione in bronzo ispirato al Baldacchino di San Pietro. Quindi i volumi dei documenti papali e il Messaggio per la Giornata mondiale per la Pace di quest’anno. Il presidente ha invece donato al Papa l’annullo filatelico dedicato dalle Poste argentine a Mama Antula, la prima santa argentina canonizzata ieri da Bergoglio, una copia del documento con cui il Governo argentino accreditava Juan Bautista Alberdi come Encargado de Negocios presso il Papa (1854), e alcuni dolci tipici argentini. Milei e la sua delegazione sono quindi andati ai colloqui con il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

«Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato», riferisce la nota della Santa Sede rispetto all’incontro con il card. Pietro Parolin, «è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra la Santa Sede e la Repubblica Argentina e la volontà di rafforzarle ulteriormente. Ci si è poi soffermati sul programma del nuovo Governo per contrastare la crisi economica».

Il presidente argentino e il Papa già ieri, domenica, hanno avuto un incontro veloce prima e dopo la celebrazione, quando il Pontefice, sulla sedia a rotelle, è andato da Milei per salutarlo. Uno scambio di mano e poi il caloroso abbraccio di Milei che durante la campagna elettorale aveva insultato pesantemente il Pontefice.

L’incontro con Sergio Mattarella
Dopo l’incontro con il Papa, il Presidente della Repubblica Argentina ha raggiunto al Quirinale Sergio Mattarella. Era presente all’incontro – durato circa mezz’ora – il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.

Un incontro informale, di cortesia e di conoscenza, nell’ambito del quale tra i due presidenti sono stati ribaditi i legami fra le due comunità, con il proposito di intensificarli, ed è stato sollecitato il rapporto Ue-Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale.

La visita a Palazzo Chigi
Nel pomeriggio, Milei è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni tra imponenti misure di sicurezza. Il presidente argentino, scortato da un corteo di auto e moto dei carabinieri, è stato acclamato da un gruppo di  sostenitori radunati sul marciapiede davanti a Piazza Colonna.

L’incontro è durato circa un’ora.

In Argentina vivono settecentomila italiani e circa la metà degli attuali abitanti del Paese sudamericano sono di origine italiana. Lo ha detto il senatore italo argentino Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie (Movimento Associativo Italiani all’Estero), eletto in America Latina.

«È significativo che il neo presidente dell’Argentina, Javier Milei» – ha detto il senatore Borghese – «abbia scelto tra i Paesi europei l’Italia come prima visita del suo mandato. Ma al di là di questo elemento di fatto, credo che sia molto importante oltre che positiva l’attenzione che ha ricevuto negli incontri con il presidente Sergio Mattarella e con la premier Giorgia Meloni. Credo sia quanto mai urgente oltre che necessario consolidare e accrescere i rapporti di reciproca cordialità tra le due nazioni così come bisogna migliorare la cooperazione e gli scambi commerciali tra i due Paesi».

“Filosoficamente anarcocapitalista”
Milei è arrivato a Roma sabato 10 febbraio, dopo la tappa in Israele, e proprio in queste ore ha ringraziato, con un post su X, Israele per il salvataggio a Rafah, nella Striscia di Gaza, di due connazionali in ostaggio di Hamas dal 7 ottobre scorso. 

«Sono italiano al 75 per cento. Assolutamente italiano perché i due genitori di mio padre erano italiani di fatto e da parte di mia mamma la mamma era di origine italiana e il padre di origine jugoslave», ha detto Milei in un’intervista che andrà in onda questa sera a “Quarta Repubblica”, il talk show condotto da Nicola Porro su Retequattro.

Poi di sé, ha detto: «Io originariamente pensavo che il comunismo fosse un problema mentale. Ma poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani».

Secondo le anticipazioni di “Quarta Repubblica”, il presidente argentino avrebbe aggiunto anche che «filosoficamente» è «anarcocapitalista» e che dunque sente «un profondo disprezzo per lo Stato. Io ritengo che lo Stato sia il nemico, penso che lo Stato sia un’associazione criminale».