Esteri

Il risultato delle presidenziali francesi lascia emergere scomode realtà

26
Aprile 2022
Di Daniele Capezzone

Il risultato del secondo turno delle elezioni presidenziali francesi ci consegna due scontate versioni propagandistiche oppure, a mio parere più utilmente, due fotografie più realistiche, e quindi più scomode per ciascuno dei contendenti. 
 
Se ci si limita al terreno della propaganda e delle reazioni ufficiali, le due narrazioni sono già pronte. Da un lato, l’esultanza dei macronisti (in prima fila, quelli italiani, inclusi alcuni – per così dire – comicamente autobattezzatisi domenica sera sostenitori del presidente uscente, tipo Giuseppe Conte): e qui è tutto un fiume di retorica pro Europa, contro la destra sovranista, e così via. Dall’altro, sul fronte lepenista, arriva una retorica uguale e contraria sulla demonizzazione subita, sui voti comunque aumentati, sulla possibile rivincita alle elezioni legislative tra qualche settimana.
 
Agli uni e agli altri, a mio modo di vedere, sarebbe più utile guardare (è più doloroso, mi rendo conto) due fotografie rimaste – per così dire – nel rullino. I sostenitori del presidente rieletto dovrebbero rendersi conto di quanto l’Eliseo rischi di diventare, nei prossimi anni, un fortino assediato. Sì, la tecnocrazia vince ancora: ma lo spazio del consenso si restringe drammaticamente. E presto il presidente (come già gli è accaduto, del resto) sarà il terminale e il centro di imputazione politico dell’immensa collera che cresce “fuori dalla bolla”.
 
Quanto agli avversari del vincitore, farebbero bene a riflettere su che tipo di destra vogliono costruire. Penso in primo luogo all’Italia. Davvero c’è chi pensa di proporre come modelli Orban e la Le Pen? Intendiamoci bene: l’uno e l’altra vanno difesi quando sono ingiustamente mostrificati. Ma non è per quella via che la destra potrà efficacemente candidarsi a vincere: il mix di ambiguità in politica estera e di approccio socialisteggiante in economia è tale da rendere tendenzialmente minoritaria (quantitativamente) e radioattiva (qualitativamente) una proposta politica di quel tipo, in un paese occidentale. Ci pensi il centrodestra italiano: guardare un po’ di più ai Repubblicani Usa e ai Conservatori britannici gioverebbe.