Esteri

Caso Assange, cosa rischia il fondatore di Wikileaks dopo l’estradizione

20
Aprile 2022
Di Giampiero Cinelli

La Westminister Magistrates’ Court di Londra ha concesso l’estradizione di Julian Assange negli Usa. Ora spetta al ministro degli interni Priti Patel dare il via libera definitivo, che verrà espresso entro 28 giorni. Equivarrebbe al tempo che hanno gli avvocati dell’attivista australiano per fare ricorso. L’udienza è durata pochi minuti, Assange non era presente in aula ma ha seguito in videoconferenza dal carcere di massima sicurezza di Belmarsh dove è recluso da tre anni. Il giudice Paul Goldspring ha detto: «in parole povere ho il dovere di inviare il caso al ministro degli Interni».

A questo punto la questione del placet parrebbe essere solo una formalità, visti gli ottimi rapporti che intercorrono tra Regno Unito e Stati Uniti. Se estradato, Assange rischia una pena pesantissima, fino a 175 anni di carcere, siccome ha rivelato, tramite il sito Wikileaks, documenti relativi ai crimini di guerra che gli americani hanno compiuto in Iraq e Afghanistan. Tra le opzioni dei legali dell’australiano c’è l’impugnazione di fronte all’Alta corte, tuttavia l’iter è già stato lungo e la scorsa settimana la Corte Suprema si era rifiutata di riesaminare il caso. L’avvocato di Assange, Mark Summers, ha dichiarato che il suo team “ha serie osservazioni da fare”.

LA VICENDA
Julian Assange, classe 1971, è un giornalista, attivista e programmatore australiano, da anni in lotta nei tribunali per difendersi da varie accuse. Il caso Wikileaks rappresenta quella principale ed è relativa ai reati informatici ai danni del governo americano, nel 2010. Successivamente l’uomo si era rifugiato presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra nel giugno 2012 e vi era rimasto fino all’aprile 2019, quando gli venne revocato l’asilo permettendo ai servizi segreti inglesi di arrestarlo. Durante la permanenza in ambasciata sposa Stella Morris, avvocatessa sudafricana da cui ha avuto due figli. Dagli Stati Uniti Assange ha 17 capi d’accusa e potrebbe scontare per ognuno di essi dieci anni di carcere. La diffusione dei materiali secretati costituisce un illecito in virtù dell’Espionage Act. Non tanto per via della pubblicazione del materiale, ma per il fatto di averlo ottenuto hackerando i sistemi e con la collaborazione dell’ex militare Bradley Manning, oggi donna e di nome Chelsea Manning.

L’amministrazione di Washington ha inoltre accusato Assange di aver collaborato con il Cremlino per influenzare le elezioni del 2016. Donald Trump Jr. aveva pubblicato i messaggi con le conversazioni avute con Wikileaks.

Un gruppo di attivisti, sostenitori di Wikileaks, ha assistito all’udienza per l’estradizione di Julian Assange. Tante le voci a suo favore, che vedono nella storia di Assange la morte della libertà di stampa. Diverso il clima tra gli apparati d’oltreoceano, dove l’attivista continua a essere visto come “nemico pubblico”.