Politica

Brexit sì, ma senza Londra

06
Dicembre 2017
Di Redazione

Sadiq Khan, sindaco della capitale britannica, ci prova: Londra città-stato ancora nel mercato unico e, di fatto,  dentro l’Unione europea anche dopo la Brexit. L'idea "audace", che circola ormai da qualche giorno, sembra riscuotere ampi consensi. Del resto lo scorso anno la città ha votato nella stragrande maggioranza per restare nella Ue. La soluzione proposta da Khan sarebbe simile a quella che si cerca di impostare per l’Irlanda del Nord: rimanere «allineati» all’Europa per evitare l’isolamento

Il sindaco ci crede. Già lunedì aveva twittato: «Enormi ramificazioni per Londra se Theresa May concede che sia possibile per parti del Regno Unito di rimanere nel mercato comune e nell’unione doganale dopo la Brexit». Mentre ieri ha annunciato che incontrerà a breve David Davis, il ministro della Brexit, per «sollevare in maniera urgente la questione» della permanenza di Londra nelle strutture della Ue. Secondo quanto scrive Luigi Ippolito sul Corriere della Sera, Khan avrebbe fatto capire “che Bruxelles potrebbe essere aperta all’idea di un accordo speciale con la capitale britannica: lui stesso avrebbe evocato l’ipotesi in incontri avuti in precedenza con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il capo della Commissione Jean-Claude Juncker”.

Questa mossa, come ricorda lo stesso corrispondente da Londra, sarebbe in grado di evitare “una grave emorragia di posti di lavoro” per la City, cuore economico della capitale, “nel caso in cui non fosse più in grado di vendere i suoi servizi finanziari e legali nel resto della Ue”. Londra, quindi, come Hong Kong, una repubblica indipendente sulle rive del Tamigi, con regole diverse dal resto del Paese ma ancora cuore pulsante dell’economia europea.

Ora però si fa sul serio. Anche la Scozia sembrerebbe intenzionata a cavalcare l’onda della questione nordirlandese e vorrebbe chiedere di essere “esentata” dalla Brexit. La May si trova quindi con una grossa “gatta da pelare”: rischiare la percellizzazione del Regno Unito a favore del completamento delle procedure di uscita dall’Ue o rinnegare la volontà popolare a vantaggio dell’unità del Paese. La premier britannica ha poco tempo per esprimersi.