Economia

Rapporto Upb 2024, Italia alla prova dei dazi, il nuovo Irpef peggio per i dipendenti

11
Giugno 2025
Di Giampiero Cinelli

Nonostante l’attuale quadro internazionale segnato da incertezze geopolitiche e tensioni commerciali, la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Lilia Cavallari, ha affermato che «la prospettiva di crescita moderata per l’Italia […] non è ineluttabile». Durante la presentazione del Rapporto sulla politica di bilancio al Senato, ha evidenziato come una spinta significativa possa derivare da una più decisa attuazione delle riforme strutturali e degli investimenti, non solo quelli legati al Pnrr, ma anche oltre tale perimetro. Ulteriori margini di miglioramento risiedono nel mercato del lavoro, attraverso l’aumento dei tassi di partecipazione e l’attrazione di manodopera qualificata.

Finanza pubblica: stabilità da preservare
Secondo Cavallari, la strategia di rigore adottata finora ha dato esiti positivi, nonostante il contesto macroeconomico sfavorevole. «La linea di prudenza e responsabilità sulla finanza pubblica ha dato i suoi risultati […] ma deve essere mantenuta con impegno e costanza per tenere alta la fiducia dei mercati, delle famiglie e delle imprese». Per garantire stabilità e accompagnare le trasformazioni economiche e sociali, ha sottolineato la necessità di «capacità di visione e trasparenza».

Impatto dei dazi USA: settori a rischio
Le simulazioni dell’Upb segnalano che l’industria farmaceutica, le attività estrattive e la produzione di autoveicoli sarebbero i settori italiani più colpiti da nuovi dazi statunitensi. L’effetto si tradurrebbe anche in perdite occupazionali, specialmente nei comparti della lavorazione dei metalli, macchinari e tessile. Impatti indiretti ma significativi si rileverebbero anche nei servizi professionali, nella pubblicità, e nei servizi di ricerca e selezione del personale.

Dati 2024: crescita modesta e inflazione contenuta
Nel 2024 il PIL italiano è cresciuto dello 0,7%, rimanendo per la prima volta sotto la media dell’Eurozona (0,9%). I consumi delle famiglie sono saliti solo dello 0,4%, frenati da una maggiore propensione al risparmio. Gli investimenti si sono incrementati dello 0,5%, trainati principalmente da costruzioni e proprietà intellettuale, ma nel complesso mostrano un rallentamento rispetto al periodo post-pandemico. La produzione industriale è rimasta debole, anche se con timidi segnali di ripresa a fine anno. La crescita del valore aggiunto è stata guidata soprattutto dai servizi.

Lavoro e retribuzioni
Il 2024 ha visto una crescita dell’occupazione dell’1,6%, con un calo della disoccupazione al 6,5%. Le retribuzioni contrattuali sono aumentate del 3,0%, superando l’inflazione (1,0%), ma restano inferiori in termini reali rispetto ai livelli pre-2021.

Riforma Irpef e cuneo fiscale: opportunità e rischi
L’Upb sottolinea che la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef a tre aliquote, se da un lato portano maggiore coerenza al sistema, dall’altro lo rendono più sensibile all’inflazione. La maggiore progressività comporta infatti un effetto di drenaggio fiscale più marcato. «In un contesto in cui la dinamica retributiva è già risultata insufficiente a compensare l’inflazione […] rischia di erodere in misura considerevole gli incrementi nominali delle retribuzioni, con potenziali ricadute negative sui consumi e sulla domanda interna».

Nello specifico, rispetto al 2022, i lavoratori dipendenti hanno subito un incremento del 13% del carico fiscale, pari a 370 milioni di euro.

Manovra economica: margini esauriti
Il rapporto dell’Upb evidenzia infine che l’ultima legge di bilancio del governo Meloni ha «utilizzato quasi integralmente gli spazi di bilancio disponibili». Di conseguenza, «eventuali nuovi interventi dovranno, quindi, trovare copertura attraverso aumenti di entrate o riduzioni di spese strutturali». In termini concreti, per introdurre nuove misure – ad esempio per la Difesa – sarà necessario scegliere tra l’aumento delle tasse o il taglio della spesa pubblica.

Giorgetti rilancia
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha auspicato tempi rapidi per la presentazione di un disegno di legge sulla riforma della normativa nazionale di contabilità pubblica. Intervenendo alla presentazione del Rapporto sulla politica di bilancio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), nella Sala Zuccari del Senato, il titolare del Mef ha sottolineato l’importanza della collaborazione istituzionale in corso: “Mi auguro che il lavoro avviato presso le Camere porti presto a un Ddl, e il Ministero sta fornendo il supporto necessario a tal fine”. Giorgetti ha poi lanciato un appello al Parlamento: «Spero che maggioranza e opposizione possano convergere su una legge condivisa, capace di recepire le novità della nuova governance economica europea e rafforzare gli strumenti per una sana gestione della finanza pubblica». Tra gli obiettivi della riforma anche l’introduzione di meccanismi più efficaci di revisione della spesa, come previsto nel Piano Strutturale di Bilancio presentato dall’Italia in sede europea.