Economia

Riunione Fed: tassi invariati, ma probabili tagli entro il 2025

19
Giugno 2025
Di Giampiero Cinelli

La Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse negli Stati Uniti, confermando la forchetta del 4,25-4,50% per i fed funds, in linea con le aspettative del mercato. Sorprendentemente, i membri del Fomc hanno ribadito la previsione mediana di due tagli dei tassi nel corso del 2025, anche se emergono crescenti divergenze tra i componenti, in particolare per quanto riguarda le proiezioni per il 2026 e il 2027.

Il presidente della Fed, Jerome Powell, durante la conferenza stampa successiva alla riunione, ha sottolineato che i recenti dati sull’inflazione sono incoraggianti, ma ha evidenziato l’incertezza legata ai dazi commerciali. “Molte imprese prevedono di trasferire i costi dei dazi sui consumatori nei prossimi mesi, ma la portata e la durata di questi effetti restano poco chiare. Per questo, riteniamo che la scelta più prudente sia mantenere i tassi invariati”, ha dichiarato Powell. Ha poi aggiunto: «Abbiamo registrato tre mesi di dati positivi sull’inflazione, soprattutto nel settore dei servizi, che sta rallentando. Tuttavia, l’inflazione sui beni si è ridotta solo marginalmente, e ci vorrà tempo prima che gli effetti dei dazi si manifestino pienamente».

La Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica per il 2025, portandole all’1,4% rispetto all’1,7% previsto tre mesi fa, mentre l’inflazione potrebbe attestarsi al 3%. Le attese sulla disoccupazione sono state leggermente alzate al 4,5%, rispetto al 4,2% attuale. Per il 2026, la crescita economica è stimata all’1,6%, e per il 2027 all’1,8%, contro l’1,8% previsto in precedenza per il 2026. Sul fronte dell’inflazione, la Fed prevede un calo al 2,4% nel 2026 e al 2,1% nel 2027, rispetto alle stime precedenti del 2,2% e 2%.

Per quanto riguarda i tassi, la previsione mediana del Fomc indica il 3,9% per il 2025 (invariato), il 3,6% per il 2026 (con un taglio in meno rispetto a marzo) e il 3,4% per il 2027 (uno o due tagli in meno rispetto alle attese precedenti).

Un altro tema caldo della conferenza stampa è stato il confronto con le recenti critiche del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha definito Powell «uno stupido» per la mancata riduzione dei tassi nonostante il rallentamento dell’inflazione. Powell ha scelto di non rispondere direttamente alle provocazioni, limitandosi a ribadire la missione della Fed: «Vogliamo un’economia americana solida, con un mercato del lavoro robusto e prezzi stabili. La nostra politica monetaria è ben posizionata per raggiungere questi obiettivi e affrontare le sfide. L’economia si è dimostrata resiliente, anche grazie alle nostre scelte. Questo è ciò che conta per noi, l’unica cosa che conta». Questa è stata l’unica dichiarazione di Powell in merito, evitando di alimentare ulteriormente la polemica.