Economia

Rapporto Demanio 2025, investimenti in crescita del 144% e patrimonio da 62,8 miliardi

22
Settembre 2025
Di Ilaria Donatio

Gli investimenti sul patrimonio immobiliare dello Stato sono aumentati del 144% negli ultimi tre anni, arrivando a quota 3,9 miliardi di euro nel 2024. Lo certifica il Rapporto annuale 2025 dell’Agenzia del Demanio, presentato oggi nella Sala della Regina a Montecitorio. Nello stesso periodo, la spesa per le locazioni passive e i costi di funzionamento si è ridotta di 120 milioni di euro (-11,2%), mentre gli interventi avviati sono cresciuti dell’11,4%. L’Agenzia, che gestisce circa 44 mila immobili pubblici per un valore stimato di 62,8 miliardi di euro, rivendica un approccio sempre più orientato alla “valorizzazione rigenerativa” degli asset, considerati leva di crescita e inclusione per i territori.

Il Rapporto evidenzia anche i risultati sul fronte della sostenibilità: il 69% dei consumi di energia primaria si è ridotto rispetto alla situazione precedente agli interventi; l’85% dei progetti ha riguardato la riqualificazione di aree urbane dismesse, restituite alle comunità; in nessun caso c’è stato consumo di nuovo suolo. Oltre il 57% delle operazioni ha integrato misure di adattamento climatico e il 42% strategie di recupero sostenibile del territorio.

“La missione dell’Agenzia è far rivivere il patrimonio immobiliare dello Stato in una dimensione innovativa, adeguata al mutato contesto delle città, offrendo spazi utili, accessibili e sostenibili”, ha sottolineato la direttrice Alessandra dal Verme, presentando anche il nuovo Piano Strategico Industriale al 2028. “Il riuso dell’immobile pubblico, la rete di competenze, l’innovazione tecnologica e la partecipazione dei territori e degli investitori privati guidano la nostra azione. Il patrimonio dello Stato, memoria e identità culturale, diventa così strumento di sviluppo”.

A raccogliere la parte politica del dossier è stato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha indicato la direzione del governo: “Lo snodo su cui occorre ragionare è semplificare le procedure, evitando vincoli e rallentamenti, nel rispetto delle leggi, per facilitare l’avvicinamento del mondo privato agli immobili pubblici. L’Agenzia del Demanio ha dato un segnale di svolta e oggi possiamo dire che questi asset sono strumenti di politica economica e di rigenerazione urbana”.

Leo ha anche legato l’azione del Demanio a una delle priorità indicate da Palazzo Chigi: la casa per i giovani. “Il presidente Meloni ha posto l’accento su questo tema. Noi vogliamo creare le condizioni perché i giovani possano avvicinarsi, sia per l’acquisto che per la locazione. È un obiettivo strategico che non può essere raggiunto solo con l’impegno dell’Agenzia: serve che i privati credano in questo progetto”.

Con il Rapporto 2025, l’Agenzia del Demanio rivendica dunque un ruolo centrale nella modernizzazione del Paese. Ma è soprattutto il governo, attraverso la voce del viceministro Leo, a fissare l’asticella politica: trasformare il patrimonio pubblico in motore di sviluppo economico e sociale, ridando funzione e valore agli immobili dello Stato.