Economia
Mps-Mediobanca, nasce il terzo polo bancario: “Un’operazione che cambia il sistema”
Di Giulia Tosti
(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)
L’attenzione del mondo finanziario italiano è concentrata sull’operazione che ha portato all’acquisizione di Mediobanca da parte di Mps, un’iniziativa definita storica e destinata a ridisegnare gli equilibri del sistema bancario nazionale, dando vita al terzo polo bancario nazionale. Durante il panel Finanza del’Urania Policy & Business Forum, il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, Nicola Maione, ha sottolineato l’eccezionalità dell’operazione: «Le pagine più belle sono ancora da scrivere, abbiamo realizzato qualcosa che, fino a poco tempo fa, sarebbe sembrata surreale. È un’operazione di mercato, premiata dal mercato, che modifica in modo strutturale il panorama bancario italiano».
Maione ha anche ricordato le critiche ricevute, giudicandole in parte ingiuste, ma ha rivendicato il lavoro svolto per spiegare e far comprendere il progetto industriale sottostante, ringraziando i soci privati per il supporto dato in occasione dell’aumento di capitale che ha reso possibile l’acquisizione. Un plauso particolare è andato all’amministratore delegato Luigi Lovaglio, definito caparbio e competente, e a tutto il management e il consiglio di amministrazione, per l’impegno messo in campo. Ora l’obiettivo, ha spiegato Maione, è costruire un nuovo gruppo bancario in grado di offrire prodotti competitivi e solidi per la clientela.
Al panel è intervenuto anche Marco Osnato (FdI), presidente della Commissione Finanze della Camera, secondo cui ha vinto il mercato e la percentuale di adesione lo dimostra: «Il mercato è frizzante, e questo è un segnale importante». Osnato ha poi toccato il tema della legge di bilancio, che punta a proseguire nella riduzione della pressione fiscale, con l’obiettivo di portare l’aliquota IRPEF al 33% sullo scaglione di reddito fino a 60mila euro, suggerendo anche la detassazione degli straordinari come misura utile per sostenere i lavoratori.
Un altro protagonista del mondo bancario presente al panel è stato Fabio Cerchiai, presidente di BPER, che ha posto l’attenzione sulle difficoltà derivanti dalle tensioni geopolitiche e dai livelli di debito pubblico. Le risorse pubbliche, ha spiegato, non sono più sufficienti: è necessario convogliare il risparmio privato verso investimenti nell’economia reale e in ambiti sociali cruciali, soprattutto in vista dei cambiamenti demografici legati a invecchiamento e calo delle nascite. Cerchiai ha ribadito la necessità di un’alleanza pubblico-privato e dell’implementazione di un mercato unico dei capitali.
Sullo stesso tema è intervenuta anche Paola De Micheli, deputata del Partito Democratico, che ha evidenziato come l’Europa non riesca a trattenere il risparmio, che finisce spesso a vantaggio di industrie straniere. Secondo De Micheli, manca nel continente un sistema capace di sostenere investimenti pazienti e di lungo periodo, in grado di supportare il rischio imprenditoriale.
Un altro punto sollevato riguarda il crescente bisogno di capitale privato per finanziare le infrastrutture, tema approfondito da Mario Valducci, presidente di Invimit, che ha raccontato come negli ultimi sei mesi siano stati messi sul mercato 31 edifici pubblici dismessi, 22 dei quali hanno già ricevuto offerte con destinazione sociale. Valducci ha inoltre annunciato un possibile piano di alloggi a canone calmierato dedicato ai lavoratori, sottolineando come tutte le amministrazioni pubbliche, a ogni livello, debbano contribuire.
A chiudere il panel, Cristina Rossello, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche Ue alla Camera, ha ricordato la proposta del suo partito per un nuovo piano industriale, centrato su riforme fiscali e semplificazione dell’IRPEF. Una riforma oggi rallentata dai vincoli di bilancio, ma che – secondo Rossello – resta cruciale per la crescita economica del Paese.





