Economia

L’IA cambia la spesa: consumatori più esigenti e retail al centro della trasformazione

21
Novembre 2025
Di Ilaria Donatio

L’intelligenza artificiale non è più un tema per addetti ai lavori: entra già nel gesto quotidiano più semplice e al tempo stesso più identitario della vita economica di un Paese, cioè fare la spesa. Secondo la nuova ricerca Censis – presentata oggi, venerdì 21 novembre, a Milano, al “Forum della Distribuzione Moderna 2025” organizzato da Federdistribuzione – tre italiani su quattro sono convinti che l’IA trasformi profondamente l’esperienza di acquisto, nei negozi fisici come sulle piattaforme digitali. Una previsione che non appartiene al futuro, ma a un presente che prende forma velocemente.

Il dato che colpisce di più è l’ampiezza dell’adozione: il 55 per cento degli italiani conosce e utilizza strumenti basati sull’IA nella vita quotidiana. È il segnale di un consumatore più esigente e più informato, che si affida alle tecnologie digitali per orientare le proprie scelte e non intende arretrare rispetto a standard che percepisce come acquisiti. Per questo, nei punti vendita della distribuzione moderna, si aspetta strumenti capaci di guidarlo nelle decisioni, di personalizzare l’esperienza e persino di anticiparne i desideri grazie alla realtà aumentata. È una rivoluzione che modifica il rapporto tra cliente e insegna, ma anche il modo in cui le imprese costruiscono servizi, logistica e assortimenti.

Il Forum di Milano è l’occasione per discutere questa trasformazione dentro una cornice più ampia, segnata da una complessità che intreccia geopolitica, nuovi equilibri globali e accelerazione tecnologica. Nella relazione di apertura, il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli ha invitato a guardare alla legge di Bilancio come a un’occasione per rilanciare la domanda interna, sostenendo famiglie e imprese in una fase di rallentamento dei consumi. Buttarelli sottolinea la necessità di misure capaci di rafforzare redditi e investimenti, dalla proroga di Sugar tax e Plastic tax al potenziamento degli incentivi per l’innovazione e la transizione digitale, fino a un intervento sulla decontribuzione nel Mezzogiorno. È, spiega, una condizione essenziale per garantire tenuta sociale e crescita, e per dare continuità alla trasformazione in corso del settore.

A questo quadro si aggiunge anche il messaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che sottolinea come la filiera della distribuzione moderna offra un “contributo significativo al Pil e all’occupazione”, ricordando il ruolo essenziale del settore per la vita quotidiana degli italiani. Meloni richiama il valore sociale dei punti vendita – presidio nei territori, anche quelli più fragili – e rivendica le misure introdotte dal Governo a sostegno delle famiglie e dei consumi, come la “Carta dedicata a te” e il “Trimestre Tricolore”, confermando l’intenzione di rifinanziarle per gli anni successivi e di proseguire con gli incentivi alla digitalizzazione delle imprese.

A presentare i risultati della ricerca è Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, mentre Alec Ross, docente alla Bologna Business School, porta la sua lettura sull’impatto dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale nella leadership e nella trasformazione delle imprese. Accanto ai dati sul digitale emerge con forza anche un’altra tendenza: secondo un’indagine diffusa oggi, oltre il 75 per cento degli italiani dichiara di acquistare prodotti più sostenibili. La spinta verso la responsabilità ambientale non riguarda più una nicchia, ma guida in modo sempre più evidente la domanda. Per il retail significa confrontarsi con un consumatore che vuole coerenza lungo tutta la filiera – dalla produzione agli imballaggi – e che valuta le imprese anche sulla base del loro impegno ambientale. Innovazione tecnologica e sostenibilità procedono così in parallelo, delineando un mercato che cambia in profondità.

In un settore che vale oltre 86 miliardi di euro di fatturato, conta più di 18.600 punti vendita e dà lavoro a 225 mila persone, secondo i dati di Federdistribuzione, la transizione digitale non è un orizzonte remoto: è la condizione per restare competitivi in un mercato dove la linea tra fisico e digitale è sempre più sottile. E dove il ruolo del retail, nel suo insieme, diventa parte integrante della tenuta economica del Paese.