Economia

Lavoro, occupazione in crescita: disoccupazione al 6%, il minimo da 18 anni

01
Settembre 2025
Di Ilaria Donatio

Segnali positivi dal mercato del lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Istat, a luglio 2025 gli occupati sono saliti a 24 milioni e 217mila unità, con un incremento di 13mila persone su giugno e di 218mila su base annua. Il tasso di occupazione è cresciuto al 62,8%, mentre il numero di disoccupati è sceso di 74mila unità in un mese: il tasso di disoccupazione si attesta così al 6,0%, il livello più basso dal giugno 2007. La disoccupazione giovanile cala al 18,7% (-1,4 punti).

La crescita è trainata dai lavoratori dipendenti, permanenti e a termine, mentre gli autonomi scendono a 5,2 milioni. Aumentano gli occupati uomini, giovani e adulti tra i 35 e i 49 anni; calano invece le donne e le altre fasce d’età.

Reazioni politiche
La premier Giorgia Meloni ha accolto i dati come “segnali positivi” e li ha rivendicati come prova dell’efficacia delle misure di governo. “Rispetto a luglio 2024 si registrano 218mila occupati in più, con una crescita trainata soprattutto dai contratti a tempo indeterminato. Numeri incoraggianti – ha scritto sui social – che ci spingono a proseguire su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia”.

Sulla stessa linea il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, che parla di “nuovo record storico di occupati” e rilancia una proposta: “Eliminare il pagamento dei contributi per chi guadagna fino a 9 euro l’ora, così da aumentare i salari bassi e sostenere le fasce più deboli”.

Di segno opposto la reazione delle opposizioni. La senatrice Raffaella Paita (Italia Viva) accusa la premier di “autocelebrazione social” e di ignorare altri dati Istat meno favorevoli: “Due giorni fa nessuna parola sul carrello della spesa, salito del 3,5%, e sul Pil stagnante. Oggi, invece, sul lavoro arriva il trionfalismo. Meloni fa il gioco delle tre carte, dimenticando i nodi che gli italiani vivono ogni giorno”.

Il punto delle categorie
Più prudente la lettura delle associazioni di categoria. Confcommercio sottolinea come l’occupazione resti “uno dei comparti più solidi dell’economia” e “chiave per la ripresa dei consumi”, ma invita a non enfatizzare variazioni mensili “dovute ai processi di destagionalizzazione”. Restano inoltre criticità legate al lavoro femminile: “Su base annua la crescita delle occupate è molto esigua e i gap di genere non si riducono con la rapidità auspicata”.

Il confronto europeo
Sul piano continentale, i dati Eurostat confermano il trend positivo: a luglio la disoccupazione dell’Eurozona è scesa al 6,2% (dal 6,3% di giugno), mentre nell’Ue si è attestata al 5,9%. L’Italia, con il suo 6%, si allinea alla media e resta sotto la media dell’area euro. I valori più alti sono registrati in Spagna (10,4%), Finlandia (9,5%) e Svezia (8,7%); i più bassi a Malta (2,7%), Repubblica Ceca (2,8%) e Polonia (3,1%).