Economia

Lagarde: «Settore bancario forte». Un indizio per i tassi nel 2024?

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Novembre 2023
Di Giuliana Mastri

«In Europa abbiamo un forte settore bancario, che si è trasformato: se prima trasmetteva gli shock oggi li ammortizza. E sotto la supervisione europea, le banche sono ora più attente ai nuovi rischi che potrebbero arrivare». Christine Lagarde parla con fermezza, in un discorso in occasione del 5° Forum della Bce sulla vigilanza bancaria a Francoforte. «La vigilanza bancaria europea non solo ha rafforzato la nostra risposta di politica monetaria alla pandemia, ma ha anche facilitato la nostra lotta contro l’inflazione preparando le banche al nuovo contesto. Insomma ha completato la politica monetaria, proprio come previsto in occasione della sua creazione», osserva.

La governatrice della Banca Centrale europea riflette poi sulla politica dei tassi d’interesse: «Quando le banche centrali allentano la politica monetaria come è successo in passato, un settore finanziario fragile può impedire la trasmissione di tassi più bassi all’economia, soprattutto se le banche non sono in grado di concedere prestiti. Lo abbiamo visto dopo la crisi dell’euro, quando le banche stavano riducendo l’indebitamento mentre la Bce tagliava i tassi». Dunque Lagarde pone l’accento su un comunque necessario consolidamento del settore creditizio, lasciando però gli esperti ipotizzare che potrebbe arrivare finalmente un abbassamento, nel caso a inizio del prossimo anno.

L’ex capo del Fmi si fida del sistema europeo: «Abbiamo un forte settore bancario in Europa a dieci anni dalla creazione del meccanismo di vigilanza unico (Ssm). Si è trasformato da propagatore d’urto in ammortizzatore. E sotto la supervisione europea, le banche sono ora più attente ai nuovi rischi che potrebbero essere dietro l’angolo. Abbiamo lanciato la vigilanza bancaria europea con grandi aspettative: non solo per essere un’autorità di vigilanza forte, ma anche per un elemento essenziale di un’unione monetaria completa. E non ha deluso. Infatti, di fronte a prove severe che allora non avremmo mai potuto immaginare, ha superato le più ragionevoli aspettative», sottolinea.

Lagarde riferisce anche alcuni numeri in merito alla situazione bancaria: nel secondo trimestre di quest’anno il coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) aggregato delle banche vigilate (l’indicatore che attesta l’equilibrio dei bilanci) ha segnato il 15,7%, in aumento di 440 punti base dall’inizio della vigilanza europea. Le banche dispongono di una copertura di liquidità e di coefficienti di finanziamento netti stabili ben al di sopra dei minimi, rispettivamente al 158% e al 126%. I prestiti in sofferenza sono scesi da circa 1.000 miliardi di euro nel 2014 a meno di 340 miliardi di euro alla fine dello scorso anno.