Economia

Industria, Italia chiama Europa: “Servono scelte forti”

27
Maggio 2025
Di Ilaria Donatio

Per la prima volta fuori da Roma – eccezion fatta per l’edizione milanese del 2015 in occasione dell’Expo – l’assemblea nazionale di Confindustria approda a Bologna, al Teatro EuropAuditorium. Il presidente degli industriali, Emanuele Orsini, al suo primo anno di guida dell’associazione di viale dell’Astronomia, lancia un messaggio netto: “L’Italia ha bisogno di un piano industriale straordinario. È il tempo della responsabilità, del coraggio, della determinazione. Per un’Europa più forte e per un’Italia ancora più grande”.

Orsini: “Serve un patto nuovo per il futuro del Paese”
Orsini propone un patto nuovo tra politica, istituzioni, imprese e forze sociali. Chiede un piano da almeno 8 miliardi di euro l’anno per tre anni – meglio cinque – per rilanciare gli investimenti e portare la crescita del Pil italiano al 2% nel triennio. E denuncia lo stallo su molte proposte: “Ne abbiamo presentate 80 a costo zero, ma solo 8 sono state approvate. Serve un cambio di metodo”.

Il presidente di Confindustria sollecita anche un “New Generation EU per l’industria” e interviene sul tema della sicurezza sul lavoro: “Ogni morte è un fallimento per tutti. Bisogna usare l’avanzo Inail per rafforzare prevenzione e formazione”.

Meloni: “L’Italia è credibile, basta forzature sull’elettrico”
La premier Giorgia Meloni rivendica i risultati del governo: “L’Italia si presenta credibile in un contesto difficile. Lo dimostrano lo spread dimezzato, la Borsa, l’attrattività ritrovata degli investimenti, i giudizi delle agenzie di rating”.

“La nostra economia è solida e resiliente – ha aggiunto -. La politica può aggiungere stabilità e visione”. Meloni ha poi criticato l’approccio europeo alla transizione verde: “Contestiamo una transizione ideologica che ha danneggiato la competitività senza portare i benefici ambientali promessi. Le filiere dell’elettrico sono in mano alla Cina. Solo chi non è mai stato in un capannone poteva pensare di cambiare tecnologia per legge”.

Sull’ex Ilva, la premier ha ribadito: “Serve che tutti diano una mano, basta mettere i bastoni tra le ruote. Il governo farà la sua parte, ma ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità”.

Metsola: “L’Ue ascolti di più imprese e cittadini”
Dal palco di Bologna, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha lanciato un messaggio di sostegno ma anche autocritica: “L’Europa è dalla vostra parte, ma troppa burocrazia ha minato la fiducia degli investitori. Alcune norme di effetto mediatico hanno intaccato la competitività”.

Metsola ha riconosciuto il ruolo dell’Italia come “una delle ancore più forti dell’Unione” e ha lodato le eccellenze del Made in Italy. Ha anche citato il Piano Mattei come possibile modello per rafforzare le relazioni tra Ue e Africa: “Servono partnership basate su investimenti e commercio. È un approccio che possiamo replicare anche con l’America Latina”.

Meloni ha ricambiato con un riconoscimento personale: “Il Parlamento europeo è dalla vostra parte, diceva Metsola. Dipende… dalle maggioranze. Ma tu sei dalla nostra parte. E grazie davvero”.

In prima fila, il governo quasi al completo
Accanto alla premier Meloni erano presenti diversi esponenti del governo: il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.