Economia
Imprese estere, in Italia spingono export e fatturato
Di Ludovico Berna
Nel 2023 le imprese a controllo estero presenti in Italia rappresentano appena lo 0,4% del totale delle aziende residenti, ma il loro impatto sull’economia nazionale resta enorme. Secondo il nuovo report dell’Istat sulle imprese multinazionali, queste realtà occupano il 9,8% degli addetti, generano il 21% del fatturato e contribuiscono per il 17,5% al valore aggiunto complessivo dell’Industria e dei Servizi.
Le multinazionali estere provengono da 106 Paesi e operano attraverso 18.825 controllate, in crescita del 2,1% rispetto al 2022. Danno lavoro a oltre 1,8 milioni di persone (+4,2%) e producono 887 miliardi di euro di fatturato (–2,3%), con un valore aggiunto che supera i 188 miliardi (+8,3%). Rilevante anche il contributo alla ricerca e sviluppo, con una spesa intra-muros di oltre 6 miliardi di euro (+6,8%).
La loro presenza è più marcata nei Servizi (71,7%), ma rimane significativa anche nell’Industria (28,3%), dove però il peso sul fatturato totale a controllo estero è in calo rispetto al 2022 (dal 46,7% al 41,3%). Nel complesso, il contributo delle imprese estere ai principali aggregati economici nazionali si mantiene stabile, mentre cresce la quota della spesa in R&S, arrivata al 38,3% del totale nazionale.
Sul fronte opposto, le multinazionali italiane confermano la propria presenza in 171 Paesi con 25.273 controllate, in lieve calo (–0,9%). Queste aziende impiegano oltre 1,7 milioni di addetti (–2,6%) e realizzano un fatturato di 560 miliardi di euro (+1,3%). Il fatturato netto, al netto degli acquisti di beni e servizi, registra un aumento significativo del 14,9%.
Gli investimenti italiani all’estero mantengono una chiara vocazione industriale: le 10.144 controllate attive nel manifatturiero impiegano oltre 914 mila lavoratori (53,3% del totale all’estero) e generano 285 miliardi di euro di fatturato (50,9%). I settori più dinamici nel 2023 sono la farmaceutica (+11% di fatturato e +32,3% di addetti), gli altri mezzi di trasporto (+4,5% e +23,6%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+10,9% e +11,7%).
Le imprese multinazionali si confermano più grandi e produttive rispetto alla media nazionale. Le controllate estere in Italia contano in media 97,5 addetti, quelle italiane all’estero 67,9, contro i 3,6 addetti delle imprese residenti non appartenenti a gruppi multinazionali. Anche la produttività risulta superiore: 102,6 mila euro di valore aggiunto per addetto contro i 63,8 mila delle altre aziende.
Nel commercio internazionale, il ruolo delle multinazionali estere resta decisivo. Le loro esportazioni superano i 203 miliardi di euro (+1,6%), mentre le importazioni ammontano a oltre 228 miliardi (–9,8%). Complessivamente, queste imprese generano il 35,8% delle esportazioni italiane di merci e quasi la metà delle importazioni nazionali (49,7%), confermando la loro centralità nell’interscambio commerciale del Paese.





