Economia
Dpfp, Giorgetti intravede una manovra prudente: «Possiamo arrivare allo 0,7% di pil»
Di Giampiero Cinelli
Rottamazione per alcuni, ma non per tutti, e una «sterilizzazione selettiva» dell’aumento dell’età pensionabile. A ciò si aggiungono il prolungamento del bonus al 50% sulle prime case e la conferma del contributo bancario «concertato» e privo di intenti «punitivi». Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione sul Dpfp, ha tracciato alcuni punti chiave della prossima manovra.
Una legge di bilancio sulla quale la maggioranza intende accelerare, dopo il vertice a Palazzo Chigi tra i leader e la premier, che ha ribadito come i pilastri del provvedimento debbano essere il sostegno al potere d’acquisto e la sanità. Su quest’ultima, Giorgetti ha dichiarato la volontà di «integrare il già cospicuo aumento» dei fondi destinati al settore.
Il ministro ha poi riaffermato la linea «prudente» del governo, pur mostrando un certo ottimismo sulla crescita economica: «Nella seconda metà dell’anno il Pil è in accelerazione e, anche se la stima per il 2025 è prudenziale (0,5%), continuo a pensare che quest’anno avremo — e magari ce lo diranno tra qualche anno — un Pil in crescita dello 0,6-0,7%».
Entrando nel merito delle misure, Giorgetti ha annunciato la proroga del bonus ristrutturazioni al 50% per le prime case, mentre per gli incentivi alle imprese si valutano «forme automatiche», non potendo più utilizzare lo schema di Industria 4.0.
Quanto al capitolo difesa, il ministro ha risposto alle sollecitazioni delle opposizioni chiarendo che tutto sarà rinviato a dopo la chiusura della procedura d’infrazione: «Non possono chiederci di aumentare le tasse o tagliare la sanità» per questo motivo.
La manovra, dunque, prende sempre più forma e potrebbe essere pronta entro il 15 ottobre, in anticipo rispetto alla scadenza del 20. Il disegno di legge di bilancio dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri insieme al Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles. Potrebbe accompagnarla anche il decreto fiscale, spesso presentato in parallelo: una riunione del Cdm è prevista per il 13 ottobre, ma la data non è ancora definitiva.
Tra le questioni ancora da sciogliere c’è il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio. Resta da decidere se il beneficio si limiterà al reddito compreso tra 28mila e 50mila euro — come ha lasciato intendere la premier — o se verrà esteso fino a 60mila, come chiede Forza Italia.
Su un punto, tuttavia, c’è consenso: anche questa manovra, finanziata in parte dai tagli ai ministeri, dovrà sostenere famiglie e natalità. Si lavora quindi sul sistema delle detrazioni con il quoziente familiare e sulla conferma del congedo parentale facoltativo all’80%.
Dall’opposizione, il leader del M5S Giuseppe Conte ha lanciato un appello alla maggioranza per condividere quattro «misure straordinarie» da inserire nella legge di bilancio: «maxi taglio delle tasse», «aumento consistente dell’assegno unico per i figli», «risorse vere per la sanità» e «il ripristino di Transizione 4.0 per le imprese».
Rispondendo alle domande dei parlamentari, Giorgetti ha rivelato alcune delle carte che il Tesoro intende giocare in sede di legge di bilancio, in particolare sul contributo richiesto agli istituti di credito. Il ministro ha spiegato che il governo «intende chiedere alle banche, in modo concertato, un contributo che riteniamo dovuto al sistema Paese».
«Le banche — ha aggiunto — beneficiano del sostegno statale al fondo di garanzia e dell’aumento del rating; non ci sarà nessun intento punitivo, ma è giusto che contribuiscano a sostenere l’onere del sistema». E ha puntualizzato: «Non è accettabile che il credito venga erogato solo in presenza di garanzia pubblica: quando gli utili restano alle banche e le perdite vanno a carico dello Stato, è una distorsione che va corretta».
Infine, interpellato dal responsabile economico del Pd, Antonio Misiani, sul ricorso al golden power contro la fallita Ops di Unicredit su Banco Bpm, Giorgetti ha chiarito: «Lo abbiamo usato per la sicurezza nazionale: posso garantire che verrà utilizzato alla stessa maniera se chiunque altro toccherà gli stessi aspetti»





