Economia

Oro Bankitalia, la Bce è perplessa sul decreto

03
Dicembre 2025
Di Giampiero Cinelli

L’emendamento di Fratelli d’Italia sull’oro della Banca d’Italia, firmato da Lucio Malan, è stato riformulato all’ultimo momento assumendo natura interpretativa. Nel nuovo testo si afferma che le riserve auree detenute e amministrate da Bankitalia «appartengono al Popolo Italiano», mentre nella versione originale si parlava di proprietà dello «Stato, in nome del Popolo Italiano».

La modifica è arrivata dopo le obiezioni sollevate dai tecnici del Ministero dell’Economia, secondo cui la precedente dicitura avrebbe potuto urtare il principio di indipendenza delle banche centrali previsto dal diritto europeo e, di riflesso, dalla Costituzione italiana. Il rischio evocato era quello di un possibile “esproprio” delle circa 2.500 tonnellate d’oro custodite da Via Nazionale.

Nonostante la riformulazione, la Banca centrale europea non sembra rassicurata. In un parere inviato al MEF il 2 dicembre, la BCE sottolinea che la norma non chiarisce quale sia l’obiettivo sostanziale e invita a valutarne attentamente l’opportunità, per evitare implicazioni sull’autonomia della Banca d’Italia all’interno del Sistema europeo delle banche centrali.

Tra osservatori ed esperti restano quindi molti interrogativi. Il timore è che l’intervento, pur riformulato, rimanga soprattutto simbolico e non produca alcun effetto concreto sul rapporto tra l’oro di Bankitalia, le istituzioni europee e l’assetto complessivo del sistema finanziario italiano.