Economia

Criptovalute: si muovono gli Stati e i giganti del web

06
Gennaio 2021
Di Redazione

Sta macinando record su record. E ha sfondato l'impensabile tetto dei 40mila $. E' il Bitcoin, di cui The Watcher Post aveva già scritto qui. Ma perché la criptovaluta più popolare al mondo sta volando oltre le stelle nonostante la sua produzione si fermerà a 21 milioni di unità entro il 2140?

Uno dei motivi principali è l'adozione del Bitcoin da parte di  Paypal che lo ha già introdotto negli USA e conta di diffonderlo come strumento di pagamento a livello internazionale. Ad oggi l’acquisto di bitcoin avviene attraverso un’altra criptovaluta, il Tether, che è una cosiddetta “stablecoin”. Cioé permette il cambio intorno a un dollaro di valore. Ad agosto il Tether ha fatto segnare una capitalizzazione addirittura più alta del Bitcoin. La “stablecoin” è considerata dagli investitori una certezza nel mercato delle criptovalute. Anche se alle porte si presenta una nuova sfida.

Ma c'è un'altra ragione per cui il Bitcoin macina record su record. Sulle criptovalute si stanno muovendo diversi giganti interessati, che potrebbero sparigliare le carte del mercato di settore. A inizio 2021, così fa trapelare il Financial Times, dovrebbe scendere in campo il Diem, criptovaluta dell’omonima associazione che conta tra i suoi membri importanti partner tra i quali Facebook, Spotify, Uber e Iliad. Nato dalle ceneri del progetto Libra, con Diem si intende proporre stablecoins legate a singole valute, a partire dal dollaro, allo scopo di garantire maggiore sicurezza, ridurre la volatilità della valuta e rispondere ad una delle principali preoccupazioni espresse dalle autorità di settore, vale a dire che la nuova valuta possa interferire con la sovranità e politica monetaria degli Stati.

“E’ fondamentale che la Fed si concentri sullo sviluppo di una valuta digitale nei prossimi mesi e anni”, suggeriva Robert Steven Kaplan, presidente della Fed (Federal Reserve) di Dallas, durante una conferenza virtuale organizzata da Bloomberg a novembre. Lo spettro è soprattutto la Cina, visto che da mesi anche la Repubblica Popolare sta lavorando per sviluppare una valuta digitale svincolata dai paletti del sistema bancario internazionale. A quanto pare il grande debutto dovrebbe avvenire alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, quindi il 2021 sarà l’anno dell'accelerazione finale cinese.

E l’Euro digitale? No, questa volta non siamo l’ultima ruota del carro. A metà del 2021 la Bce dovrebbe decidere sull’avviamento del progetto relativo all’Euro digitale. La Bce specifica: “In questa nuova epoca un Euro digitale garantirebbe che i cittadini dell’area dell’Euro possano continuare ad avere accesso libero a un mezzo di pagamento semplice, universalmente accettato, sicuro e affidabile”.

Un sistema a sostegno della digitalizzazione dell’economia europea che incoraggerebbe l’innovazione nei pagamenti al dettaglio soddisfacendo le esigenze dei cittadini. Anche perché, come sostiene la Lagarde, “L’euro appartiene ai cittadini europei e noi ne siamo i custodi. Dovremmo essere preparati all’emissione di un euro digitale qualora ce ne fosse bisogno”, una dichiarazione che fan ben sperare nella riuscita del progetto.

Il Bitcoin è alle stelle. Ma le stelle non stanno a guardare.

 

 

Nicolò Marcon

 

 

Photo Credits: Avvenire

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