Economia

Tasse sulle imprese personali in lieve calo, divario Nord-Sud marcato

11
Settembre 2025
Di Giuliana Mastri

Scende leggermente la pressione fiscale sulle imprese personali italiane: nel 2024 il total tax rate medio si attesta al 52,3%, contro il 52,8% dello scorso anno. È quanto emerge dalla settima edizione dell’Osservatorio Cna “Comune che vai fisco che trovi”, che conferma però un forte squilibrio territoriale.

Secondo il rapporto, le imprese hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto al 2023. Ma tra i capoluoghi italiani le differenze restano ampie: a Bolzano, prima in classifica, la tassazione complessiva si ferma al 46,3%, mentre ad Agrigento raggiunge il 57,4%.

Solo in dieci città il carico fiscale scende sotto il 50%: oltre a Bolzano e Trento, anche Cuneo, Udine, Iglesias, Belluno, Carbonia, Sondrio, Vicenza e Arezzo. Tra le grandi città, Milano si piazza al 18° posto con un tax free day fissato al 3 luglio; seguono Palermo (7 luglio), Roma e Genova (12 luglio), Torino (15), Firenze (17), Napoli (19). Maglia nera tra i grandi centri è Bologna, dove si deve attendere fino al 23 luglio.

Il divario territoriale resta stabile a 11 punti percentuali, con una pressione fiscale mediamente più leggera al Nord rispetto al Sud. Pesano soprattutto le addizionali regionali e comunali, l’Imu e i tributi locali per i rifiuti, strettamente legati all’efficienza e alla qualità dei servizi offerti.

“Il nostro Osservatorio certifica una lieve riduzione del total tax rate ma il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita – afferma il presidente di Cna, Dario Costantini –. Le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo”.

Per il segretario generale della Confederazione, Otello Gregorini, «Colpisce che in alcune province il fisco assorba quasi il 60% del reddito. Oltre alla pressione, pesa la complessità normativa. La riforma fiscale va completata e stabilizzata, evitando continue modifiche che generano incertezza».