Economia

Calcio in Tv, disservizi Dazn: entra in campo il governo con l’asse Urso-Abodi

10
Gennaio 2023
Di Paolo Bozzacchi

Che il calcio sia in crisi sta diventando un tormentone. Ma come tutti gli stereotipi nasconde falsità. La prima di queste è il crollo verticale degli appassionati dello sport popolare in Italia. Nonostante il lungo periodo di chiusura degli stadi causa Covid19 e lo spettro disaffezione, il calcio si sta confermando resiliente per fatturato: secondo Deloitte la Serie A avrà comunque un giro d’affari per la stagione agonistica 2022-2023 da oltre 2,4 miliardi di euro. Cifra ancora di tutto rispetto. E il pallone rotola molto bene anche nelle vesti di vera e propria religione di massa: i tifosi-fedeli in Italia post-Covid sono rimasti quasi 25 milioni nella stagione 2021-2022, secondo la recente ricerca Sponsor Value Stage Up e Ipsos. È per questo che il governo Meloni nella persona del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso (con delega al digitale) e di quello dello Sport, Andrea Abodi, non ha perso un minuto per cercare di risolvere ai tifosi la grana di non riuscire a gustare in grazia di Dio la diretta Tv delle partite di Serie A. Urso e Abodi hanno convocato con grande tempestività l’azienda Dazn, detentrice in esclusiva dei diritti Tv del 70% delle partite di Serie A. Non solo per risolvere il problema ai tifosi con rimborsi automatici e procedure snelle in caso di nuovi stop & go della piattaforma. Ma anche (plausibilmente soprattutto) per capire come regolarsi tra qualche settimana, quando partirà la trattativa per assegnare i diritti televisivi per il triennio 2024-2027. L’Antitrust su questo ha già fornito delle nuove linee guida che prevedono: più pluralismo in termini di piattaforme detentrici dei diritti, minor numero di partite trasmesse in esclusiva da un singolo soggetto e livellamento in basso dei prezzi degli abbonamenti. Più concorrenza, in un settore che fa ancora gola a molti player.  

I casi di disservizio

Una rotellina che gira. Ma niente immagini. Era già successo durante la prima giornata del campionato di Serie A, ad agosto. E la convinzione di tutti (in primis dei tifosi) era quella di avere problemi con il proprio impianto di ricezione del segnale (wi-fi). Poi il passaparola via whatsapp, le telefonate per i disservizi Dazn, per poi scoprire che il problema era molto più generale che particolare. Poi il 4 gennaio (dopo quasi due mesi senza calcio causa Mondiali in Qatar), di nuovo problemi durante il big match Inter-Napoli e nello stesso turno anche durante Udinese-Empoli. Nel primo caso quasi 20 minuti di black out del segnale, e ricorso massivo alle radio o le dirette web per seguire la squadra del cuore. Pronta la risposta di Dazn agli appassionati, con una nota: “Ci rammarichiamo per quanto accaduto durante due delle 10 partite disputate il 4 gennaio, Inter-Napoli e Udinese-Empoli. Nonostante la tecnologia Dazn sia rimasta resiliente e abbia funzionato correttamente durante la fruizione delle partite, è avvenuto un disservizio tecnico causato da un partner esterno globale, incaricato di gestire la distribuzione del traffico sui server (CDN) utilizzati da Dazn”. Di qui la convocazione al Mimit per oggi.

L’incontro al Mimit

Oltre ai ministri Urso e Abodi, al tavolo del Mimit si sono seduti il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, il presidente e l’ad della Lega di Serie A, Lorenzo Casini e Luigi De Siervo. La Lega di serie A aveva precedentemente inviato una lettera formale a Dazn sulla questione disservizi. Lato Dazn presenti il Ceo per l’Italia, Stefano Azzi, il Cto Sandeep Tiku e l’ad di Dazn Group, Shay Segev.

La sensazione è che verrà confermata la disponibilità Dazn a garantire ristori agli utenti per i disservizi. Ma a incontro in corso (visto il parterre dei partecipanti) pare plausibile che quello di oggi si rivelerà un primo incontro con i player del settore calcio. E che il giro d’orizzonte del governo possa essere più ampio, nell’ottica di offrire agli appassionati di calcio uno spettacolo sempre più a portata di mano. O di clic.

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