Economia

Bitcoin sbarca nella borsa Usa. Il dibattito su un fatto “politico”

15
Gennaio 2024
Di Giampiero Cinelli

Una volta compreso il fatto tecnico, ovvero che la Sec, authority Usa equivalente della Consob, ha approvato 11 Etf con sottostante il Bitcoin, cioè 11 prodotti finanziari che seguono l’andamento del prezzo di mercato del Bitcoin, le domande che seguono sono quasi tutte di respiro più ampio e “politico”. Cosa significa in sostanza per il mondo della finanza? Le criptovalute stanno davvero lentamente scalzando le valute ufficiali? Quale sarà il futuro dell’economia?

Le risposte sono, anche a costo di deludere i più entusiasti, più o meno quelle che ci si dava mesi fa. La lettura da fare resta equilibrata, con cui prendere atto che ormai le criptovalute esistono e si stanno sempre più normalizzando, ma questo fenomeno non costituisce l’inizio della decadenza del sistema finanziario tradizionale. Certo, il fatto che ora degli strumenti molto usati e popolari come gli Etf possano essere legati anche ai Bitcoin, è un elemento molto importante e segna probabilmente la definitiva legittimazione delle valute alternative, eppure chi pensava che il modello imperante si facesse scavalcare così facilmente aveva poco contatto con la realtà, perché tutti i rumors riportano che a Wall Street non sono per niente contenti e non c’è alcuna voglia di spalancare le porte agli scambi in cripto.

Ciò detto, molti grandi Fondi come ad esempio BlackRock erano favorevoli ed hanno accolto la decisione con gioia, ma negli ambienti istituzionali i commenti emersi sono stati freddi e le ricostruzioni parlano di funzionari stizziti. Basti pensare che l’approvazione del prodotto da parte della Sec è arrivata l’ultimo giorno disponibile dopo diversi rifiuti precedenti, e l’ok è stato possibile grazie a tre sì contro due no. Decisivo il voto del governatore Gary Gensler, che prima del 2021 insegnava blockchain al Mit di Boston e quindi conosce questa tecnologia.

Proprio Gensler ha poi commentato dicendo che «l’approvazione non costituisce un’endorsement di Bitcoin. La Sec non approva né sostiene Bitcoin e gli investitori dovrebbero rimanere cauti riguardo ai rischi associati a Bitcoin e ai prodotti il cui valore è legato alle criptovalute».

La pensa diversamente Hester M. Peirce, membro della Sec che ha votato sì dichiarando: «Abbiamo sprecato un decennio di opportunità per fare il nostro lavoro. Se avessimo applicato lo standard che usiamo per altri Etp (strumenti d’investimento che replicano la performance di una serie di asset, come indici, valute o materie prime) basati su commodity, avremmo potuto approvare questi prodotti anni fa». Poi Peirce ha rimarcato: «Da quando sono diventato Commissario sei anni fa, una delle domande che mi è stata posta più frequentemente è stata: “Quando la Commissione approverà un Etp di Bitcoin spot?” Per motivi che ho spiegato molte volte in passato, la logica delle lunghe serie di respingimenti è sconcertante. Prevedere i tempi di approvazione per gli Etp di bitcoin spot era impossibile perché il processo di revisione di queste domande non assomigliava ai processi piuttosto semplici per l’approvazione di Etp comparabili. Le porte si spostavano mentre la Commissione apponeva “Rifiutato” su domanda dopo domanda».

C’è da notare che in alcuni mercati europei lo scambio di fondi legati alle criptovalute erano già stati ammessi, quindi è strano che negli Usa non fosse ancora possibile. Il via libera degli Stati Uniti viene percepito come l’atto più rilevante, quello che dà alle cripto nuova linfa dopo la crisi degli scorsi mesi dovuti al fallimento della piattaforma di compravendita FTX. Eppure un percorso così in salita non può che dimostrare quanto il settore cripto sia tuttora molto divisivo. Dopo il semaforo verde della Sec il Bitcoin ha recuperato parecchio arrivando ad oltre 47.000 dollari di quotazione. Al momento (15 gennaio ore 17:32) è sui 42.446 dollari.

Per la cronaca gli Etf approvati dalla Sec, come si legge nel documento ufficiale, sono i seguenti:

  • Grayscale Bitcoin Trust;
  • Bitwise Bitcoin ETF;
  • Hashdex Bitcoin ETF;
  • iShares Bitcoin Trust;
  • Valkyrie Bitcoin Fund;
  • ARK 21Shares Bitcoin ETF;
  • Invesco Galaxy Bitcoin ETF;
  • VanEck Bitcoin Trust;
  • WisdomTree Bitcoin Fund;
  • Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund;
  • Franklin Bitcoin ETF

La convergenza positiva porterà benefici al mondo delle criptovalute in generale e soprattutto all’Ethereum, la seconda criptovaluta per importanza e valore dopo Bitcoin. Ma come è facile rilevare, si tratta a tutt’oggi di strumenti molto volatili e dalla chiara natura speculativa, non emessi e garantiti da un’istituzione ma da privati cittadini di cui si sa poco e che non hanno alcun tipo di responsabilità politica. Queste monete digitali, poi, sono attualmente scarsamente utilizzate nel commercio di tutti i giorni, se non in ambiti specifici e accettate solo da alcune realtà. Insomma è un po’ poco per credere che tale invenzione sarebbe stata preferita alla finanza ufficiale, pur non essendo questa esente da disfunzioni e critiche.