Economia

Bitcoin, la crisi russo-ucraina accelera l’adozione di massa

22
Marzo 2022
Di Massimiliano Mellone

Dopo la decisione di El Salvador, primo paese ad adottare il Bitcoin come valuta a corso legale, anche l’Ucraina legalizza le criptovalute. Intanto in ogni angolo del mondo si discute su come regolamentare il settore.

L’Ucraina ha approvato una legge che crea un quadro giuridico per l’industria delle criptovalute. Un mossa arrivata mentre continua l’invasione russa del Paese e che sottolinea il ruolo rilevante che questi asset hanno assunto durante il conflitto.

L’annuncio è arrivato dal ministero della Trasformazione digitale ucraino. Il provvedimento firmato dal presidente Volodymyr Zelenskyy consentirà agli exchange di criptovalute stranieri e nazionali di operare legalmente. Inoltre da questo momento le banche potranno aprire conti per le società del settore.

Si tratta della tappa chiave di un percorso che ha avuto una forte accelerazione pochi giorni dopo l’inizio del conflitto con la Russia, quando l’Ucraina ha iniziato ad accettare donazioni per la sua difesa tramite valute digitali come Bitcoin ed Ethereum. Da allora ha ampliato la gamma di valute digitali che accetta per le donazioni e, secondo la società di analisi blockchain Elliptic, ha ricevuto donazioni per oltre 63 milioni di dollari.

In più il governo ucraino ha lanciato un sito web per consentire a persone di tutto il mondo di donare tramite criptovalute: i fondi saranno usati per aiuti umanitari e per sostenere l’esercito.

La legge ucraina sulle criptovalute è arrivata mentre in ogni angolo del mondo si discute su come regolamentare il settore. Se in Cina già da tempo la normativa su questi asset è ostile, dopo che la Banca centrale ha vietato qualsiasi transazione correlata alle criptovalute fra cui pagamenti, trading e pubblicità, El Salvador ha reso il Bitcoin una moneta a corso legale e intende trasformare il Paese in un hub per le attività legate al mondo crypto. Questo vuol dire che oggi i salvadoregni possono pagare ed essere pagati anche in Bitcoin. Inoltre, il Paese punta a produrre Bitcoin utilizzando l’energia prodotta dai vulcani e a utilizzarle la criptovaluta per investimenti.

Un’ulteriore novità è la firma da parte del Presidente USA Joe Biden di un ordine esecutivo in cui chiede alle agenzie governative di studiare i possibili rischi legati al boom delle criptovalute. L’ordine esecutivo tuttavia non costituisce un atto legislativo per regolamentare il settore.

Intanto, secondo quanto riferito da Bloomberg, in Malesia il ministero delle Comunicazioni ha proposto al governo di riconoscere Bitcoin e altre criptovalute come moneta a corso legale.

Nel frattempo si muovono anche alcune municipalità. A Lugano, ad esempio, sarà possibile usare le criptovalute per pagare tasse, servizi comunali e altri tributi pubblici attraverso un hub tecnologico. Si tratta di un progetto presentato dalla città svizzera in collaborazione con la Tether Operations Limited e che mira a favorire l’adozione della tecnologia blockchain a livello locale, spostando l’utilizzo delle criptovalute in settori più vicini al cittadino e con applicazioni pratiche e funzionali. Ma i pagamenti non sono il solo obiettivo della collaborazione. Lugano e Tether, infatti, hanno firmato un memorandum d’intesa per una collaborazione strategica attraverso diverse iniziative, tra cui la creazione di un hub specializzato per ospitare aziende e start-up, e che possa fungere da catalizzatore per tutto ciò che riguarda la blockchain.

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