Economia
Banca Asiatica, Panetta: “Il protezionismo mette a rischio decenni di progressi”
Di Ilaria Donatio
Oltre 5.000 delegati da 69 Paesi si sono riuniti a Milano per la 58esima edizione delle riunioni annuali della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB), in corso all’Allianz MiCo-Milano Convention Center. Un appuntamento di rilievo globale, che ha visto la partecipazione di ministri, alti funzionari, rappresentanti delle istituzioni multilaterali, del settore privato, della società civile e del mondo accademico. A fare gli onori di casa, il presidente del Consiglio dei Governatori della Banca ADB e Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Panetta: “Serve più cooperazione contro i dazi”
Nel suo intervento di apertura, Panetta ha lanciato un chiaro monito contro i rischi del ritorno al protezionismo e delle tensioni geopolitiche, sottolineando come queste minacce potrebbero vanificare anni di progresso economico e sociale. “In Asia e nel Pacifico sono stati compiuti notevoli progressi nella riduzione della povertà grazie a una maggiore partecipazione al commercio internazionale e al passaggio verso attività a maggior valore aggiunto all’interno delle catene globali del valore”, ha ricordato il governatore, citando la regione come responsabile di circa il 60% della crescita globale nel 2024.
Panetta ha evidenziato i risultati ottenuti anche in Europa: “Abbiamo compiuto grandi passi avanti nell’integrazione regionale, nello sviluppo dello stato sociale, nella costruzione di infrastrutture transfrontaliere, anche nel campo dei pagamenti, essenziali per la crescita del commercio e l’inclusione finanziaria”. Ma ha avvertito: “Oggi questo quadro è seriamente messo alla prova. In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche dobbiamo difenderci da pericolosi passi indietro che potrebbero compromettere i risultati faticosamente conquistati”.
“Il protezionismo – ha proseguito – minaccia di annullare questi risultati e di indebolire il tessuto stesso della prosperità globale. Le economie moderne sono profondamente interconnesse e l’apertura al commercio ha beneficiato sia i Paesi avanzati che quelli in via di sviluppo, riducendo le disuguaglianze e portando centinaia di milioni di persone fuori dalla povertà estrema”. Da qui l’appello: “Preservare l’integrazione economica e rafforzare la cooperazione internazionale non è un’opzione, ma una necessità”.
Un richiamo anche alla politica monetaria europea
Panetta ha sottolineato come le tensioni geopolitiche siano una delle principali preoccupazioni anche per il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, di cui è membro con diritto di voto. “Le barriere commerciali e l’aumento dell’incertezza sono variabili fondamentali che dobbiamo valutare attentamente nella formulazione della politica monetaria nell’area euro, poiché influenzano sia la crescita economica sia la trasmissione delle decisioni di politica monetaria”, ha spiegato.
Il governatore ha inoltre ribadito l’impegno dell’Italia nel sostenere le istituzioni multilaterali, ricordando il lungo sostegno del nostro Paese alla Banca Asiatica di Sviluppo, “sia attraverso contributi finanziari, sia mediante la valorizzazione del capitale umano”. Un impegno che si riflette anche nel ruolo delle imprese italiane: “Le aziende italiane, rinomate per eccellenza in ingegneria, design, innovazione industriale e in molti altri settori, offrono competenze in grado di contribuire in modo significativo allo sviluppo sostenibile della regione”.
Panetta ha concluso il suo intervento con una suggestiva metafora ispirata al viaggio di Marco Polo: “Partito da Venezia nel 1271 fino alla Cina, dove divenne consigliere del Khan, il suo viaggio contribuì a unire i continenti, promuovere il commercio e ispirare futuri esploratori. Lasciamoci guidare oggi dallo spirito di Marco Polo: scegliamo la cooperazione al posto dei conflitti, l’apertura al posto delle barriere, il coraggio al posto dell’esitazione. Perché il futuro che stiamo costruendo non richiede nulla di meno”.
Giorgetti: “Serve un nuovo equilibrio per la globalizzazione”
Anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto all’assemblea, sottolineando la necessità di “azioni politiche forti e coordinate” per garantire stabilità al commercio internazionale e sostenere una crescita economica sostenibile. “Stiamo probabilmente assistendo al più grande cambiamento nel panorama economico globale degli ultimi decenni – ha detto – con importanti implicazioni per i mercati finanziari, il commercio, le disuguaglianze e i modelli di crescita”.
Il ministro ha messo in guardia dai rischi legati a tensioni geopolitiche e a politiche non coordinate “messe in atto a un ritmo crescente”, evidenziando come “l’aumento dell’incertezza politica rischi di ritardare investimenti e consumi”. il titolare dell’Economia ha poi invitato a “ripensare la globalizzazione così come la conosciamo”: pur riconoscendo i benefici della liberalizzazione del commercio, ha ammonito che “i frutti di questo processo non sono stati distribuiti in modo uniforme tra le nazioni e tra i fattori produttivi”. Da qui l’esortazione a costruire “un sistema economico e commerciale equo e basato su regole, non solo libero e aperto”, capace di garantire condizioni di parità e ridurre l’incertezza attraverso “cooperazione costruttiva e trasparente nell’ambito di meccanismi multilaterali”.
Kanda (Adb): “L’incertezza non è un motivo per ritirarsi”
Il presidente dell’ADB, Masato Kanda, ha posto l’accento sulla necessità di un’azione collettiva per superare le tensioni internazionali e le sfide globali, inclusi gli shock esterni, il peso del debito e il cambiamento climatico. “Non partiamo da zero: la crescita rimane solida, l’integrazione commerciale ed economica si sta rafforzando, le catene di approvvigionamento si stanno diversificando e la connettività digitale e l’innovazione stanno accelerando”, ha dichiarato Kanda. “L’incertezza non è un motivo di ritirata: è invece un invito a essere più audaci, ad agire più rapidamente e a collaborare più strettamente che mai”.
Mattarella: “La cooperazione internazionale è un valore costituzionale”
Un messaggio di saluto e sostegno è arrivato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha scritto a Panetta in occasione dell’assemblea: “Il rafforzamento della cooperazione internazionale è obiettivo iscritto nella Carta costituzionale del nostro Paese e ha ancora più valore quando viene promosso da organismi multilaterali come la Banca Asiatica di Sviluppo”, ha sottolineato il Capo dello Stato. “Le sfide che la comunità internazionale si trova ad affrontare sono molteplici: dal contrasto al cambiamento climatico, causa di crisi e impoverimenti, alle disuguaglianze e alle diverse forme di vulnerabilità. La Banca Asiatica di Sviluppo ha dimostrato di essere strumento efficace per affrontarle”.
Un richiamo alla cooperazione globale
Il messaggio emerso da Milano è chiaro: di fronte alle sfide globali, il ritorno al protezionismo e alle chiusure non è la risposta. Solo la cooperazione internazionale e l’integrazione economica possono garantire prosperità, stabilità e sviluppo sostenibile. Un’eredità preziosa da difendere, come hanno ricordato Panetta, Mattarella, Kanda e tutti i protagonisti di una giornata che ha visto Milano al centro del dialogo globale.





