Cultura
Stati Generali dello Sport: il futuro si costruisce dal basso
Di Giuliana Mastri
Si è svolto a Roma, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, l’incontro degli Stati Generali dello Sport, un evento promosso dal Dipartimento Sport di Forza Italia. Una vera e propria full immersion nei grandi temi legati alla pratica sportiva, non solo in chiave agonistica ma soprattutto come elemento di sviluppo sociale, educativo, sanitario ed economico. Numerosi e prestigiosi gli interventi che hanno animato il dibattito, mettendo in luce quanto lo sport possa essere un potente strumento di trasformazione del Paese.
Sport, salute e sostenibilità del sistema-Paese
Il punto di partenza è stato chiaro: lo sport va promosso dal basso, perché la sua diffusione capillare rappresenta uno strumento fondamentale per migliorare la salute pubblica e, di conseguenza, la sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale. A dirlo è stato Paolo Barelli, Capogruppo di Forza Italia alla Camera e presidente della Federnuoto: «I presidenti federali non si devono mettere davanti per farsi applaudire. Il merito va alle associazioni sportive, alle società, agli atleti e ai tecnici. La sedentarietà ha un impatto sul costo sociale della sanità. Più salute vuol dire meno costi sanitari. Vogliamo dare riscontro a questa importanza sociale affinché il Governo, che già fa tanto, possa fare sempre di più».
Su questa linea anche Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, che ha evidenziato il valore culturale dell’attività sportiva come elemento di prevenzione e coesione sociale: «La politica si deve occupare dello sport dal basso, dello sport sociale. Serve predisporci culturalmente ed educativamente allo sport. Solo allora le politiche governative riescono a raggiungere l’obiettivo di allargare la base sportiva e contrastare la sedentarietà che produce asocialità, disagi e dipendenze».
Educazione fisica e diffusione della pratica sportiva
Un altro punto focale è stato il ruolo dell’educazione fisica nelle scuole. Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato: «Bisogna fare di più per promuovere lo sport italiano nel mondo, favorire le esportazioni, attrarre il turismo e far crescere la nostra economia. Nelle scuole bisogna fare più educazione fisica, che è anche un momento in cui il giovane conosce il proprio corpo. È importante abituare i giovani alla pratica sportiva, questo è l’obiettivo che abbiamo».
Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha posto l’accento sulla necessità di costruire una rete capillare che porti lo sport ovunque: «L’obiettivo di una federazione non sono i grandi risultati, ma il raggiungimento della massima diffusione possibile del proprio sport. I campioni devono essere frutto di una politica di diffusione capillare della pratica sportiva».
Il ruolo della medicina dello sport
All’evento ha partecipato anche il deputato Maurizio Casasco, presidente della Federazione Italiana e di quella Europea di Medicina dello Sport, che ha sottolineato i benefici dell’attività fisico-sportiva: «Dall’incidenza sulla fertilità agli effetti sul cervello, dalla riduzione delle morti improvvise al valore come prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle patologie croniche non trasmissibili». Casasco ha anche illustrato una proposta di legge di Forza Italia: «È finalizzata sia al miglioramento del benessere psicofisico e dello stato di salute della popolazione, sia alla sostenibilità del sistema-Paese. Introdurre i parametri della medicina dello sport anche nel mondo del lavoro permetterebbe, ad esempio, di definire l’età pensionabile in base all’età biologica e non solo a quella anagrafica».
Infrastrutture e impiantistica: una sfida energetica
Sul fronte impiantistico è intervenuto Diego Nepi Molineris, Amministratore Delegato di Sport e Salute, con una visione innovativa: «I “crediti sociali sportivi” potranno essere acquistati e inseriti nei bilanci di sostenibilità delle imprese, generando nuovi fondi da reinvestire in attività sportive sul territorio. Un approccio di economia circolare per rigenerare lo sport». Ma le sfide infrastrutturali non si fermano qui. Vinicio Mosè Vigilante, AD del Gestore dei Servizi Energetici, ha evidenziato: «La discesa dei prezzi dell’energia non è tale da riportarli ai livelli pre-2021. Dobbiamo abituarci a un costo energetico più alto. Servono incentivi per riqualificare gli impianti senza speculazioni».
Il nodo governance e le elezioni del Coni
Tema centrale anche la governance dello sport italiano. Le elezioni del Coni del prossimo 26 giugno sono viste come un momento cruciale. Gianni Petrucci, presidente della Federbasket ed ex presidente del Coni, ha lanciato un appello: «Il Coni deve dialogare con il Governo. Si possono non condividere i capi di governo, ma le leggi le fanno loro. Ad Abodi e al futuro presidente del Coni chiedo un programma. In Giunta devono entrare i colossi. Il Governo dovrà rivedere i pesi elettivi». Un concetto ripreso anche dal Ministro Abodi: «Il 26 giugno è una tappa importante ma di transito. È uno strumento per far funzionare un sistema che ha obiettivi più ambiziosi. Lo sport competitivo è valore e passione, ma deve trovare equilibrio con la contemporaneità. Dobbiamo preoccuparci che lo sport goda di buona salute nel rispetto dei ruoli. Il medagliere non è l’unico riferimento».
