Politica

Salvini e Vannacci a Roma: l’esercito comune non è la soluzione

30
Aprile 2024
Di Giuliana Mastri

Insieme a Roma per presentare un libro. Tutti però hanno l’impressione che lo scopo sia più ampio. Al Tempio di Adriano a Roma Matteo Salvini e il Generale Roberto Vannacci siedono e parlano dello scritto di Matteo Salvini, intitolato Controvento, che racconta la formazione politica e gli inizi nella Lega dell’attuale leader. La curiosità dei giornalisti porta i due a tratteggiare gli scenari politici presenti e futuri, anche perché, senza nasconderlo, la presenza di Vannacci serve a sdoganare la sua candidatura alle europee. Una delle candidature più discusse, che continuano ad agitare l’opinione pubblica, in negativo e in positivo.

Mi candido per le mie figlie
«Ci piace riconoscerci in una identità forte. Patria, confini, sicurezza e sovranità nazionale. Non c’è antitesi tra sovranità nazionale ed europea – ha detto il generale –. La scelta di accettare la candidatura alle prossime elezioni europee è stata presa pensando alle mie figlie poiché vorrei garantire loro un’Europa in cui si possa manifestare liberamente il proprio pensiero. Voglio dare alle mie figlie un futuro migliore e un’Europa nella quale riescano a riconoscersi».

Europa multiculturale?
Vannacci è solitamente uomo da messaggi forti e divisivi, così nel caratterizzare il suo impegno politico ha sottolineato: «Le società multiculturali sembrerebbero una meta verso la quale tendere. Ma chi ci dice che sia questa la soluzione migliore? La società multiculturale è quel luogo in cui gruppi sociali si stringono attorno a principi diversi, e il concetto di nazione sovrana viene messo in dubbio. Come facciamo ad accettare una società multiculturale in cui per alcuni la donna deve uscire con il velo, mentre per la società e per la legge le persone devono uscire a volto scoperto? Il problema dell’Islam è uno di questi. E i risultati spesso sono controproducenti, ad esempio negli Usa i reati a sfondo razziale sono molto più diffusi rispetto a società meno multiculturali».

Quindi Salvini a dare man forte: «Non ho avuto paura di nominare il generale Roberto Vannacci perché voglio garantire in Europa un futuro libero e pacifico. Non vedo l’ora che arrivi domenica 9 giugno perché gli italiani so che ci riserveranno una grande sorpresa».

No alla difesa comune
Un tema di queste elezioni europee è la difesa comune, sulla quale Vannacci non ha nascosto i dubbi: «Ci sono vari modi per organizzare la difesa comune ma secondo me la soluzione migliore non è l’esercito comune, avrebbe tantissime problematiche tipo: chi comanda? chi decide? E chi prende gli ordini? Non si deve inquinare la difesa nazionale a beneficio di una difesa comunitaria».

L’Europa e la pace
La sicurezza, la politica internazionale, urgenze che ora sollecitano i capi politici: «Mi piace avere un generale per parlare di pace: uno dei temi centrali del prossimo quinquennio in Europa sarà guerra o pace. Qualche leader europeo parla sciaguratamente di mandare nostri soldati a combattere fuori dai nostri confini: mai nel nostro nome un solo soldato italiano, europeo, a combattere e morire fuori dai confini. E magari il generale, che è esperto di difesa, dirà perché», ha detto Salvini, secondo il quale Roberto si candida per andare a cambiare l’Europa, perché «più Europa ora è come dire a un diabetico ‘facciamoci pane e marmellata’».

Le europee non mineranno il governo
Il vicepremier ha quindi annunciato: «Porterò in Consiglio dei ministri entro il mese di maggio un provvedimento per regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità interne che ci sono dentro alle mura domestiche» ed ha assicurato che le europee «non avranno la minima influenza sul governo italiano, che durerà tutti i cinque anni di legislatura. Non c’entra niente con rimpasto, presidenti di commissione, nomina degli enti… Però a livello europeo siamo su posizioni diverse, e spero che nessuno nel centrodestra perda l’occasione di un centrodestra unito come in Italia, magari dicendo ‘preferisco Macron a Le Pen’».