Cultura

Da Hollywood a Mariupol. L'”idea Zelensky” alla notte degli Oscar

23
Marzo 2022
Di Vanessa Gloria

La notte degli Oscar si avvicina, la premiazione della 94esima edizione verrà celebrata tra il 27 e il 28 marzo e l’Italia si è guadagnata uno spazio con Paolo Sorrentino e il suo film “È stata la mano di Dio” che potrà sperare nella seconda statuetta della sua carriera. Inoltre, tra i migliori film animati svetta l’italiano Luca opera d’animazione diretta da Enrico Casarosa, mentre Massimo Contini Parrini è candidato per i migliori costumi del Cyrano di Joe Wright.

È però “Il potere del cane”, il western di Jane Campion, candidata alla miglior regia e alla miglior sceneggiatura non originale, il lungometraggio su cui sono puntati maggiormente i riflettori con 12 nomination. 

In fondo si sa la notte degli Oscar, non è solo cinema, è glamour, tante gaffe, sorprese, è un palcoscenico dove affrontare temi con impatto sociale regalando al grande pubblico la suggestione che Hollywood non è solo red carpet e tramonti sull’oceano, ma anche impegno verso l’esterno. 

Quest’anno ci ha pensato Amy Schumer, co-conduttrice della cerimonia insieme a Regina Hall e Wanda Sykes, che ha sostenuto la necessità di far intervenire da remoto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al “The Drew Barrymore Show”, dove era andata per promuovere la 94esima edizione degli Academy Award ha commentato «Penso che sia una grande opportunità per commentare almeno un paio di aspetti» della guerra in Ucraina ha detto l’attrice comica, annunciando che farà «alcune battute per mettere in evidenza la situazione attuale. Stanno accadendo così tante cose orribili che sembra difficile concentrarsi su una». Schumer ha aggiunto che nonostante le pressioni che vedono nella notte degli Oscar un momento di vacanza e divertimento vuole comunque parlarne.

Al momento nessuna conferma né dichiarazioni ufficiali da parte degli organizzatori.

Di fatto lo stesso Zelensky sa bene quanto il supporto di attori e personaggi dello star system sia un importante veicolo di comunicazione ed economico, per questo ha ringraziato pubblicamente via Twitter Mila Kunis e il marito Ashton Kutcher per la raccolta fondi avviata a favore dell’Ucraina, paese di origine dell’attrice, che ha permesso di raccogliere 35milioni di dollari tramite la piattaforma GoFundMe per donarli a Flexport e Airbnb a sostegno dei rifugiati. «Grato per il loro supporto. Impressionato dalla loro determinazione. Ispirano il mondo» ha aggiunto il presidente dell’Ucraina. 

Grato anche all’Italia, dopo che il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha annunciato la volontà del Bel Paese di sostenere la ricostruzione del teatro di Mariupol, proposta approvata dal Consiglio dei Ministri “I teatri di ogni Paese appartengono a tutta l’umanità. #WorldHeritage” ha twittato Franceschini. Un gesto importante in una città ormai quasi completamente ridotta in cenere, ad oggi infatti, circa l’80% del patrimonio immobiliare della città è stato colpito e di questo quasi il 30% non può essere ripristinato. Un dramma, quello legato alla distruzione delle opere architettoniche, che si unisce alla tragedia umanitaria e che ci riporta alla mente le immagini di desolazione della città siriane di Damasco e Aleppo, ricordandoci che può mutare la geografia, ma le macerie e le solitudini generate dalla guerra alla fine restano sempre le stesse.

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