Ambiente

L’estate sta finendo: ok al piano emergenza Ue su taglio domanda gas

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Luglio 2022
Di Paolo Bozzacchi

Ostacolo superato. Con un passo, per i realisti come la Von der Leyen, o con un balzo per gli ottimisti, tra cui il Vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans. I ministri europei dell’Energia hanno raggiunto l’accordo sul piano d’emergenza per la riduzione della domanda europea di gas. Si guarda al breve termine, perché l’estate sta finendo (cit. Righeira) e l’inverno “caro, buio e freddo” è dietro l’angolo. Confermato il taglio volontario ai consumi del 15% rispetto al livello di consumo medio negli ultimi 5 anni. Il piano UE d’emergenza sotto forma di regolamento del Consiglio prevede anche la possibilità di attivare una “allerta dell’Unione” sulla sicurezza dell’approvvigionamento che prevede nel caso la riduzione obbligatoria del livello della domanda. Ma ci sono eccezioni. Ad esempio in deroga al taglio previsto la diminuzione può scendere fino al 7% a patto che lo Stato richiedente dimostri calo di oltre il 50% della propria interconnessione ad altri Stati UE in termini di capacità tecnica di esportazione rispetto al consumo 2021.  

Che fine ha fatto il price cap chiesto dall’Italia

Nelle considerazioni iniziali del regolamento approvato dal Consiglio, la Commissione spiega che sta esplorando (insieme ai partner internazionali) “i modi per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la possibilità di introdurre tetti temporanei ai prezzi delle importazioni e di proseguire i lavori di ottimizzazione del funzionamento del mercato europeo dell’elettricità”. La richiesta italiana, molto spinta dal governo Draghi, è stata di fatto accettata.

Ungheria unico Paese contrario

Anche se era necessaria una maggioranza qualificata, i Paesi UE la hanno largamente superata, votando compatti. Un’unanimità sfiorata, visto che l’Ungheria è stato l’unico Paese a votare contro. E soprattutto una buona notizia, viste le paventate titubanze anche di Spagna e Portogallo.

Rubinetto russo sempre più chiuso, energia sempre più cara

Per la serie “domani si fa credito”, Gazprom intanto da domani ridurrà, e in modo piuttosto drastico, le sue consegne di gas via Nord Stream. La portata sarà ridotta a circa il 20% del solito, scendendo a 33 milioni di metri cubi giornalieri, adducendo nuovamente la necessità di lavori di manutenzione a una turbina, tradizionalmente estivi. 
Intanto secondo Rystad Energy in Italia, Germania e Francia luglio 2022 potrebbe risultare il mese con il prezzo più alto di sempre per i prezzi spot dell’energia.

“L’estate sta finendo, e un anno se ne va. Sto diventando grande, lo sai che non mi va”. Fosse la volta buona che l’Europa si fa Unione. A patto che ne abbia profondamente voglia.

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