Ambiente
Ecomondo 2025: la green economy italiana consolida la leadership
Di Ludovico Berna
La ventottesima edizione di Ecomondo, in programma dal 4 al 7 novembre 2025 nel quartiere fieristico di Rimini, si apre sotto il segno della continuità e del consolidamento. Dopo il successo dell’anno precedente, la manifestazione dedicata all’economia circolare e alla transizione ecologica si prepara a un nuovo appuntamento con una partecipazione attesa in crescita e un profilo sempre più internazionale.
Secondo quanto riportato da Italian Exhibition Group, l’edizione 2025 fa prevedere una crescita del numero di espositori rispetto al 2024, anche se i dati ufficiali definitivi saranno resi noti al termine della fiera. L’anno scorso la manifestazione aveva raggiunto il record di 1.620 brand espositori distribuiti su 166.000 metri quadrati di superficie espositiva, con un incremento del 5 % nelle presenze complessive e del 4 % di visitatori esteri rispetto al 2023. Sono numeri che avevano già consacrato Ecomondo come la più grande edizione di sempre e che quest’anno gli organizzatori intendono superare, puntando in particolare a un’espansione della componente internazionale.
Anche nel 2025, infatti, l’attenzione è rivolta alla dimensione globale del settore: la presenza di delegazioni e buyer stranieri è in crescita e il numero di Paesi rappresentati supera la sessantina, con un rafforzamento dei rapporti commerciali tra l’Europa e l’area del Mediterraneo. Ecomondo continua così a posizionarsi come un punto di incontro tra imprese, istituzioni, ricerca e finanza sostenibile, in un momento in cui la transizione ecologica è sempre più anche una questione industriale e strategica.
Il programma scientifico e congressuale mantiene l’impianto di successo dello scorso anno, con oltre 200 eventi tra convegni e workshop dedicati a temi cruciali come la gestione delle risorse, la bioeconomia circolare, la blue economy, la finanza verde e le nuove tecnologie digitali. Particolare attenzione viene riservata all’applicazione dell’intelligenza artificiale nei processi ambientali e alla valorizzazione dei dati per il monitoraggio e la pianificazione sostenibile.
Rispetto al 2024, l’edizione di quest’anno punta meno sull’ampliamento fisico e più sulla qualità della partecipazione. La superficie complessiva resta sostanzialmente invariata, ma con una maggiore integrazione tra le aree tematiche, per valorizzare la specializzazione dei diversi settori e facilitare il dialogo tra i protagonisti della filiera. La prospettiva non è solo quella di mostrare tecnologie o impianti, ma di costruire relazioni e progetti capaci di incidere realmente sulle politiche ambientali e industriali.
Ecomondo 2025, in questo senso, segna un passaggio da evento fieristico a piattaforma di sistema: un ecosistema che mette in relazione innovazione, impresa e ricerca, con l’obiettivo di tradurre la sostenibilità in un motore di competitività. L’Italia, grazie a questa manifestazione, continua a proporsi come centro nevralgico della green economy nel Mediterraneo e in Europa, confermando la propria capacità di fare da ponte tra le filiere industriali del Nord e del Sud del continente.
L’impressione condivisa è che Ecomondo stia entrando in una fase di maturità: non più soltanto una vetrina di eccellenze, ma un laboratorio dove l’economia circolare diventa pratica concreta e il confronto internazionale alimenta innovazione e crescita sostenibile.





