Ambiente

Climate ambition summit, agire per ridurre le emissioni

22
Settembre 2023
Di Mattia Silvestri

Dalle esclusioni eccellenti, agli impegni concreti. C’è un po’ di tutto nella prima edizione del Climate ambition summit che si sta svolgendo in questi giorni a New York. A far rumore è l’assenza di Cina e Stati Uniti, i due maggiori produttori di emissioni al mondo. Ma lo scorso dicembre il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, annunciando il vertice, era stato chiaro nel dire che avrebbe incluso solo i leader dei Paesi con dei piani concreti per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette dei gas serra.

“Possiamo ancora limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi. Possiamo ancora costruire un mondo pulito, posti di lavoro verdi ed energia pulita a prezzi accessibili per tutti. La strada da seguire è chiara. Ma se vogliamo rispettare il limite di 1,5 gradi e proteggerci dagli estremi climatici, i paladini del clima, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, hanno bisogno di solidarietà, di sostegno e che i leader globali agiscano. Il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili è in atto, ma siamo indietro di decenni”, ha esordito Antonio Guterres in apertura dei lavori. In un appuntamento durante il quale si evidenzia come l’agire dell’uomo abbia innalzato le temperature e come questo abbia ripercussioni terribili sul nostro pianeta, tantissimi anche i sindaci, associazioni ambientaliste e i ceo di aziende che hanno partecipato e preso la parola nel corso della convention.

Tra loro il primo cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri che spiegacome tagliare le emissioni entro il 2030, non più del 51% ma del 66% rispetto al 2003: “’Il settore su cui è necessario compiere lo sforzo maggiore sono gli edifici, che a Roma contribuiscono per oltre il 53% delle emissioni tra consumi per la climatizzazione e altri usi dell’elettricità. Ma oggi possiamo ridurre fortemente le emissioni grazie alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, come stiamo facendo ad esempio nelle 211 scuole in corso di riqualificazione e nei progetti di edilizia sociale localizzati nelle periferie e finanziati dai fondi Pnrr. Tutte le azioni del nostro piano clima hanno questo risvolto: dal potenziamento del trasporto pubblico, agli interventi sulle scuole e le case popolari e alle comunità energetiche che servono a abbattere le emissioni ma anche a ridurre il costo dell’energia per le famiglie”.

I Paesi sviluppati presenti al vertice hanno affermato di essere pronti a contribuire con la loro giusta quota. Non solo istituzioni però. Tra i ceo chiamati a raccontare le loro best practice aziendali anche Ignacio Galan, Presidente esecutivo di Iberdrola, azienda mondiale leader nel settore dell’energia pulita, che nel corso del suo intervento ha detto: “Per portare a termine con successo la transizione verso un modello energetico più pulito sono necessari l’ambizione e l’impegno delle imprese globali. Nonostante i significativi progressi, c’è ancora un divario tra le parole e le azioni. Siamo orgogliosi di essere tra le aziende all’avanguardia nell’azione per il clima, ma è fondamentale che un numero maggiore di imprese crei e presenti solidi piani di transizione”, ha detto Galan. L’azienda, inoltre, stata riconosciuta come “first mover and doer”, in quanto è stata una delle prime aziende a presentare un Piano di Transizione Climatica completo e attuabile che illustra la sua tabella di marcia e le sue azioni per combattere il cambiamento climatico”. Un piano chiaro e concreto quello dell’azienda spagnola. Raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2030 e azzerare le emissioni entro il 2040, ridurre le emissioni a breve e lungo termine, promuovere un Piano per la Biodiversità 2030 e investire in una strategia di decarbonizzazione incentrata sulla riduzione delle emissioni, che punta a un sistema elettrico completamente basato sulle energie rinnovabili come spina dorsale di un sistema energetico decarbonizzato.

“Il futuro dell’umanità è nelle vostre mani, nelle nostre mani. Un vertice non cambierà il mondo. Ma oggi può essere un momento potente per ripristinare la credibilità, dare l’esempio e creare uno slancio su cui costruire nei mesi a venire, in particolare alla COP. Possiamo – e dobbiamo – cambiare marcia. Passare dai piani all’azione. E invertire la tendenza”, l’auspicio di Guterres è il nostro. Non ci resta che sperare.

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