Ambiente / Trasporti
Camion più verdi, ma la catena del freddo resta fuori: la sfida europea della mobilità sostenibile a un bivio
Di Alessandro Caruso
(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto de Il Riformista)
L’Europa si trova davanti a una scelta di importanza strategica per continuare nel virtuoso processo di costruzione di una mobilità più sostenibile, caposaldo del Green Deal. Con la proposta di revisione della direttiva sui pesi e le dimensioni dei veicoli pesanti, pubblicata l’11 luglio 2023 e ora in fase di esame da parte del Consiglio, Bruxelles punta a rendere il trasporto su strada più pulito, sicuro ed efficiente. L’idea è semplice: dare un vantaggio ai camion che inquinano meno, permettendo loro di pesare un po’ di più, visto che le tecnologie a zero emissioni – come le batterie o le celle a idrogeno – sono ancora ingombranti e pesanti.
La proposta, che ha già ricevuto il via libera dal Parlamento europeo, introduce anche altre novità: più libertà per i cosiddetti “megacamion” (i veicoli più lunghi e pesanti usati già in alcuni paesi), incentivi per il trasporto combinato (strada, ferrovia, nave) e premi a chi adotta soluzioni più aerodinamiche o efficienti dal punto di vista energetico.
Tutto bene, quindi? Non proprio. Perché c’è un settore essenziale che, almeno per ora, sembra essere stato lasciato ai margini: il trasporto refrigerato, quello che ogni giorno consegna sulle nostre tavole alimenti freschi o surgelati, o che porta in farmacia vaccini e medicinali a temperatura controllata.
Oggi, in Europa, ci sono circa 400mila camion che utilizzano unità di refrigerazione (TRU), e ogni anno se ne aggiungono 30mila nuovi. Questi impianti sono fondamentali, ma hanno un grosso problema: funzionano ancora quasi tutti con motori a combustione interna, producendo circa 8 milioni di tonnellate di CO₂ l’anno. Una quantità enorme, che potrebbe essere abbattuta grazie a tecnologie già disponibili, come la soluzione sviluppata da Trane Technologies, leader globale nel settore della climatizzazione. L’azienda, sfruttando le tecnologie di ultima generazione, ha progettato un sistema chiamato Axle Power, che recupera energia dalla frenata o dalle discese e la utilizza per alimentare elettricamente l’unità refrigerante del rimorchio. Niente carburante, quindi, né, tantomeno, emissioni.
Il problema è che questa nuova Direttiva europea non riconosce ufficialmente questi rimorchi elettrificati, i cosiddetti e-trailer, escludendoli di fatto dai benefici previsti per i camion a zero emissioni. Per questo le aziende che operano in questo settore, che rappresentano nel complesso un numero poderoso di emissioni inquinanti, stanno chiedendo alla Commissione di ampliare la definizione e considerare tutte le tecnologie che contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale, anche se ancora abbinate a veicoli diesel. Non solo. Propongono anche di modificare il modo in cui viene considerato il peso aggiuntivo consentito: oggi, infatti, la tolleranza sull’aumento del peso si applica solo alla motrice, ma se il sistema refrigerante è sul rimorchio, il vantaggio deve essere ripensato. «Non includere le tecnologie per l’elettrificazione dei sistemi di refrigerazione per i veicoli pesanti sarebbe un errore che rallenterebbe ulteriormente la decarbonizzazione del trasporto merci su gomma. Ad oggi, i sistemi che garantiscono la refrigerazione dei veicoli pesanti emettono oltre 8 milioni di tonnellate di CO2 l’anno in Europa. La tecnologia per decarbonizzare c’è ed andrebbe sfruttata – spiega Claudio Zanframundo, President Thermo King EMEA, Trane Technologies -. L’UE ha ipotizzato un sistema di incentivi all’elettrico armonizzato a livello europeo, misura che accogliamo con favore qualora l’ambito di applicazione degli stessi fosse esteso non solo alle motrici dei veicoli ma anche ai sistemi di refrigerazione siano essi per veicoli leggeri o pesanti».
La soluzione intermedia che le aziende propongono, in attesa che il mercato sia pronto a sostituire tutta la flotta con camion completamente elettrici, consiste nel concedere una tolleranza di peso anche ai veicoli diesel che montano TRU elettrificate, così da ridurre da subito le emissioni.
L’obiettivo europeo è giusto e ambizioso. Ma per essere davvero efficace, la transizione ecologica potrebbe considerare le tecnologie già pronte e collaudate per settori cruciali come quello della catena del freddo. Il Consiglio sta ancora esaminando la proposta della Commissione, dopo mesi di stallo la presidenza polacca ha provato a riattivare le discussioni, tanto che i ministri ne hanno discusso a un Consiglio Trasporti a inizio giugno, ma ancora non si è arrivati a un testo che metta d’accordo gli stati membri. In molti auspicano che l’accordo sia raggiunto con la presidenza danese, che subentrerà alla polacca a inizio luglio.
