Ambiente

Black Friday 2025: lo sconto lo paga l’ambiente

26
Novembre 2025
Di *Massimo Marciani

Il Black Friday è diventato molto più di una data cerchiata in rosso sul calendario commerciale: somiglia a un rito collettivo che, per qualche giorno, mette in moto un flusso di consumi capace di trasformare l’Italia in una macchina logistica iper-accelerata. Secondo l’ultimo Delivery Index di Netcomm, saranno 34,9 milioni gli italiani che nei dieci giorni dell’edizione 2025 effettueranno almeno un acquisto online, generando oltre 41 milioni di pacchi, vale a dire il 4,8% dell’intera movimentazione annuale concentrata in un arco temporale ridottissimo. Se i vantaggi economici sono sotto gli occhi di tutti, molto meno visibili — ma non meno rilevanti — sono invece gli effetti ambientali e sociali di questa corsa agli acquisti, quella che la nostra associazione ha definito la “logistica del capriccio”.

Dietro ogni ordine c’è un viaggio: chilometri di spostamenti tra magazzini, piattaforme di smistamento e ultimo miglio. Applicando la stima più alta tra quelle adottate negli studi europei, pari a 1,1 kg di CO₂ equivalente per pacco, il conto del Black Friday rasenta le 45.100 tonnellate di emissioni in dieci giorni, l’equivalente dell’impronta annuale di 23 mila automobili. Per compensarle servirebbero circa 2,2 milioni di alberi adulti, una superficie verde paragonabile all’intera provincia di Trieste.

Il packaging aggiunge un ulteriore fronte critico. I materiali che scartiamo in pochi secondi, spesso senza farci caso, si traducono in 20.500 tonnellate di rifiuti di imballaggio generate solo durante il Black Friday 2025. Si tratta del carico di oltre 800 camion, fatto di cartone, plastica, imbottiture e componenti complessi, che finiscono per gravare soprattutto sui sistemi di raccolta delle grandi città.

Quando si prova a tradurre queste esternalità in un valore economico, il quadro diventa ancora più netto. Le emissioni climalteranti pesano per quasi 4 milioni di euro, mentre la gestione degli imballaggi supera i 7 milioni, per un totale di circa 11 milioni di costi indiretti che non compaiono in nessun catalogo di offerte ma che ricadono sull’intero sistema Paese. E si tratta di una stima per difetto, perché non include i costi della congestione urbana, delle consegne fallite, dell’inquinamento locale, dello stress aggiuntivo sulle filiere logistiche né il peso dei resi, che in alcuni settori sfiora o supera il 30%.

Questo non significa mettere sul banco degli imputati l’e-commerce, che è ormai un tassello fondamentale per consumatori e imprese. Significa però riconoscere che l’attuale modello, con una concentrazione estrema di volumi in pochi giorni e un valore medio degli acquisti sempre più basso, genera diseconomie e impatti che non possono essere ignorati. Le soluzioni esistono già: i locker e i punti di ritiro che tagliano in modo significativo le emissioni dell’ultimo miglio; le consegne “lente” a tariffa ridotta che permettono di ottimizzare i percorsi; gli imballaggi ridotti o riutilizzabili che evitano il paradosso delle scatole sovradimensionate; i micro-hub urbani che portano la logistica più vicino ai cittadini; i veicoli elettrici e le cargo-bike che, nelle aree urbane, possono ridurre fino al 70–90% delle emissioni locali. Misure già adottate in molte capitali europee e replicabili anche da noi senza rivoluzioni.

Il Black Friday non scomparirà, ma può evolvere. Non possiamo più accettare che il prezzo ribassato di un prodotto corrisponda a un aumento dei costi collettivi in termini di traffico, rifiuti, inquinamento e peggioramento della qualità dell’aria. La vera questione non è quanto compriamo, ma come facciamo arrivare ciò che acquistiamo nelle nostre case. Se vogliamo trasformare questo appuntamento in un’occasione sostenibile, l’intera filiera — retailer, operatori logistici, consumatori, amministrazioni locali — deve compiere un salto di qualità. Non per frenare l’innovazione, ma per farla funzionare meglio e senza costi nascosti. Perché, alla fine, il miglior affare è quello che non lascia un debito sulle spalle di tutti.

*Presidente Freight Leaders Council