Ambiente

Ambiente 2050, l’associazione politica degli ex-5s Crippa e D’Incà

28
Settembre 2022
Di Daniele Bernardi

La scorsa domenica si sono tenute le elezioni e sappiamo tutti come è andata a finire, ma tra le liste elettorali presenti sulla scheda alcuni si sono accorti sicuramente che mancava un simbolo, quello di Ambiente 2050.

Ovviamente si scherza, ma cos’è Ambiente 2050? Partiamo dall’inizio…

Il 1 agosto 2022 l’ex capogruppo alla Camera del M5S Davide Crippa ed il Ministro per le Relazioni con il Parlamento, anch’egli ex pentastellato, Federico D’Incà hanno presentato alla Camera dei Deputati la loro nuova associazione (e chissà che in futuro non diventi anche un partito), Ambiente 2050 appunto.

Alla domanda se diventerà un partito, la risposta dei due è stata: “È prematuro parlarne oggi”, ma la nuova creatura si appresta ad avere tutti i connotati di una forza politica. Lo scopo dell’associazione è quello di segnalare e portare i temi dell’ambiente, sostenibilità e transizione ecologica nel fronte progressista (ovvero il centrosinistra guidato dal PD).

I due fondatori hanno lasciato il MoVimento5Stelle dopo che il Presidente Giuseppe Conte aveva deciso di non sostenere ulteriormente l’esecutivo guidato da Draghi il 20 luglio scorso. L’ambiente è da sempre una delle cinque stelle del MoVimento, un tema identitario ma che nel tempo ha via via ceduto il passo alle politiche di welfare e sostegno al reddito (vedi Reddito di Cittadinanza), più utili ad acchiappare voti in vista delle elezioni.

Ambiente 2050 vuole invece riportare “i temi dell’ambiente e della sostenibilità al centro dell’agenda politica”. E intende fare ciò, come si diceva, rimanendo nell’alveo del centrosinistra. Il M5S infatti, innescando la crisi di governo, ha anche rotto ogni ponte con il Partito Democratico: una scelta che alle recenti elezioni è risultata perfino vantaggiosa. L’associazione di Crippa e D’Incà non intende però perdere l’alleato dei governi Conte II e Draghi: “noi non ci siamo mai sottratti all’area progressista, è stato il cambiamento del M5S che ha creato una frattura, noi invece ci sentiamo di portare avanti questo percorso” ha affermato l’onorevole Crippa.

L’approccio con cui Ambiente 2050 intende occuparsi della questione climatica e della transizione ecologica mira a mettere al centro tutti quei giovani che da anni ormai scendono nelle strade e nelle piazze per chiedere che i governi di tutto il mondo facciano qualcosa in risposta ai cambiamenti climatici. In quanto, sostengono i due, finora “la politica non è riuscita a trasformare le idee in una proposta politica”.

Quella di Crippa e D’Incà non è la prima iniziativa che vede degli ex-grillini costituire una nuova forza orientata all’ambientalismo, in un certo senso la stella che ha creato da sempre meno problemi al MoVimento. Già un paio di anni fa, l’allora Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (quando le competenze erano ancora tutte riunite sotto un’unica struttura), Lorenzo Fioramonti, aveva creato un gruppo parlamentare dal nome Facciamo Eco, abbreviazione che doveva coniugare economia ed ecologia. Nulla più si è saputo di questa forza che ha concluso la propria esperienza col finire della legislatura.

Alla presentazione dell’associazione è stato mostrato anche il simbolo: un cerchio azzurro con le dodici stelle dorate, simbolo dell’unione europea, ma arricchito di due fasce tricolore ai lati; al centro, campeggia la scritta bianca “Ambiente 2050”. La data, così come quella presente sul simbolo elettorale del MoVimento5Stelle (altro parallelismo), si riferisce all’anno in cui l’Unione europea dovrebbe raggiungere la neutralità climatica.

Insomma, progetti del genere non sono mancati in questi anni, ma finché si parla di ambiente è bene che abbondino. Come scriviamo spesso in queste pagine, il tempo a disposizione è poco e l’obiettivo del 2050 risulta ancora molto lontano; dunque, bene che nuove forze si uniscano nell’impresa, speriamo solo che non si dimostrino anche queste l’ennesimo buco nell’acqua.