Lavoro

Telemarketing selvaggio, arriva il registro per tutelarsi

27
Luglio 2022
Di Daniele Bernardi

Stanchi delle telefonate dai Call-center? Ora c’è la soluzione, proprio da mercoledì 27 luglio. Su iniziativa del Ministero dello Sviluppo economico, assieme con la fondazione Ugo Bordoni, nasce il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO), una lista cui registrarsi per non essere più contattato dagli operatori di telemarketing.

Si tratta di un servizio totalmente gratuito, già attivo dal 2010 ma solo per i numeri fissi e, con la popolarità degli smartphone, non stupisce che in pochi si fossero accorti della novità. Ad ogni modo, da oggi il servizio verrà ampliato anche alla telefonia mobile.

Si tratta di un pubblico molto ampio. In Italia, il numero di utenti, o meglio di utenze (card SIM e numeri di cellulare attivi) è di circa 78 milioni, dunque quasi 80 milioni di nuovi potenziali utenti per l’RPO.

La registrazione è semplice e serve a garantire l’accesso a più persone possibili. Ci si può iscrivere al Registro sia direttamente dal sito compilando un modulo, oppure tramite e-mail all’indirizzo [email protected], per telefono (chiamando il numero verde 800 265 265) o via fax (al 06.5422482). Altrimenti, per i più analogici, è possibile inviare una raccomandata al “Gestore del Registro Pubblico delle Opposizioni – abbonati” presso l’indirizzo: Ufficio Roma Nomentano – casella postale 7211 – 00162 Roma.

Il servizio funziona così: tutti i Call-center, al momento di effettuare una chiamata o prima nella compilazione della propria lista di contatti cui telefonare, sono tenuti a consultare il Registro delle Opposizioni e assicurarsi che il numero da chiamare non sia presente.

Qualora, nonostante la registrazione presso l’RPO, il Call-center dovesse ugualmente chiamare, l’utente è legittimato a segnalare l’operatore di telemarketing al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria che prenderanno provvedimenti, sanzionando l’azienda.

Benché attivo dal 27, per beneficiare dei frutti del servizio, occorrerà aspettare 15 giorni dalla registrazione, il tempo conferito alle aziende per aggiornare i loro database.

Probabilmente in molti, leggendo le sopracitate modalità di sanzione o limitazioni del fenomeno di telemarketing, storceranno il naso, additando all’ennesimo servizio pubblico inutile o inefficiente. In parte è vero, sicuramente il fenomeno dei Call-center non terminerà ma, considerando che il mercato conta ben 1.400 aziende che effettuano questo genere di attività, è almeno logico ipotizzare che le chiamate ai nostri cellulari diminuiranno sensibilmente.

Altra nota dolente: purtroppo, laddove abbiamo espresso il nostro consenso a ricevere telefonate a fini pubblicitari (e accade spessissimo in maniera ignara: quel famoso “acconsento all’uso dei miei dati a fini di marketing” che raramente si legge fino in fondo o si approfondisce), il Registro non potrà nulla. Spiega infatti la Fondazione Bordoni che “l’opposizione non annulla la validità dei consensi per contratti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società”.

Al netto di queste problematiche, la misura, proposta dal Ministro Giorgetti e approvata in Consiglio già a gennaio, potrebbe aiutare a regolamentare il telemarketing selvaggio e costituire un primo passo verso un maggior controllo del settore. Nonché un passo in più verso la serenità degli utenti.