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Crosetto: nel 2026 la legge per una difesa adeguata ai tempi
Di Lorenzo Berna
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito la necessità di dotare l’Italia di una protezione adeguata ai rischi contemporanei, costruendo una difesa capace di muoversi in tutti gli ambiti operativi: dalle aree urbane al mare, dai fondali allo spazio, fino ai nuovi scenari ibridi. Secondo il ministro, lo strumento militare del futuro dovrà essere multidominio e tecnologicamente avanzato, senza però mai sostituire l’uomo, che resta al centro di ogni capacità operativa.
Crosetto ha ricordato che gli attuali assetti della difesa rispondono a logiche ormai superate e che per questo serve una riforma complessiva. Una proposta organica sarà presentata alle Camere all’inizio del 2026, con l’obiettivo di dare vita a un modello duraturo e condiviso, capace di sostenere la trasformazione necessaria negli anni a venire.
Il conflitto in Ucraina rappresenta, per il ministro, un laboratorio evidente dei nuovi scenari bellici: droni sempre più sofisticati, capacità tecnologiche decisive, guerra elettronica e strumenti automatizzati. Una «war of drones» che dimostra quanto l’innovazione sia ormai centrale nei teatri operativi.
Crosetto ha poi richiamato l’attenzione sulla frammentazione dell’industria europea della difesa. Secondo lui, l’Europa continua a disperdere risorse in duplicazioni e inefficienze: servono standard comuni, cooperazione reale tra Paesi e un mercato della difesa più integrato, capace di sostenere sia la sicurezza del continente sia la competitività dell’industria.





